Corsi di lingua italiana nel Regno Unito rischiano di restare senza docenti. Il MAECI a confronto con autorità britanniche

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(27/03/2024) Ritorniamo sulla questione corsi di lingua e cultura italiana, in particolare la loro paventata chiusura a causa delle difficoltà poste dai nuovi regolamenti per i permessi di lavoro nel Regno Unito, già segnalata lo scorso gennaio. Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ha accolto l’appello della Uil Scuola Rua in difesa dei corsi di lingua e cultura italiana nel Regno Unito, che rischiano di restare senza docenti.

Tajani ha riconosciuto la necessità di un immediato intervento della Farnesina al fine di garantire soluzioni idonee a permettere al nostro personale di svolgere la funzione essenziale di promozione della lingua e della cultura italiana in Gran Bretagna.

Nella lettera inviata dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale al segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile si sottolinea come “la questione è ben nota e si riflette sulla promozione presente e futura della lingua italiana”. Tajani afferma “siamo fortemente impegnati a trovare una soluzione”.

“A seguito della Brexit e delle connesse misure sul movimento dei cittadini UE sul territorio britannico, è emersa crescente difficoltà per l’invio di personale della scuola all’estero su posti di contingente previsti nel Regno Unito, che ha indotto una riprogrammazione degli avvicendamenti e, in alcuni casi, il congelamento delle nuove assegnazioni”.

“Questa situazione, comune per l’Italia e per altri Stati membri dell’Unione Europea che inviano proprio personale docente nel Regno Unito, è sin dal suo emergere oggetto di confronto con le Autorità britanniche, sia sul piano bilaterale che in sede di coordinamento UE. Il problema riguarda le nuove nomine, non investendo il personale scolastico già presente e operante nel Regno Unito, che potrà completare il proprio mandato alla scadenza prevista. Questa circostanza ci consente di continuare a lavorare su soluzioni definitive e sostenibili per il futuro”.

“Trattandosi di una criticità che condiziona negativamente l’operatività del sistema della formazione italiana in uno dei Paesi più importanti per tradizione e bacino d’utenza – conclude Tajani – i contatti proseguiranno in tutte le sedi con determinazione da parte del MAECI, con l’auspicio di raggiungere una soluzione in tempi ragionevoli. All’esame dei competenti uffici vi sono tutte le possibili vie d’uscita”.

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