Anche io parlo italiano! – Convegno all’Università di San Gallo

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(29/03/2018) “La lingua italiana e la sua promozione sono state al centro del convegno “Anche io parlo italiano!“, che si è aperto venerdì 23 marzo all’Università di San Gallo e ha avuto la sua giornata clou sabato 24 marzo a Coira nella sala del Gran Consiglio Cantonale“. A darne notizia e a riportare l’esito dell’evento è Federica Fruet che firma un articolo pubblicato dall’ultimo numero di “Solidali e Insieme“, il foglio del Movimento Solidarietà e Progresso della Svizzera Orientale e del Liechtenstein.

“Durante la serata d’apertura”, scrive Fruet, “nell’aula universitaria, alcune ragazze che studiano italiano hanno dichiarato al pubblico in sala per quale motivo hanno deciso di avvicinarsi alla lingua del Bel paese: chi per far piacere al nonno, chi perché desidera capire uno degli idiomi ufficiali della Confederazione Elvetica… insomma, ci possono essere numerose ragioni diverse: basta che ognuno trovi la sua!

Il professor Federico Luisetti, nuovo docente di cultura e società italiana e padrone di casa, e il console generale italiano a Zurigo, Giulio Alaimo, hanno dato ufficialmente il via a questa due giorni di approfondimento per addetti ai lavori e pubblico interessato.

Un quadro statisticamente molto approfondito dell’uso della lingua italiana oggi, nella Svizzera tedesca, è stato fatto dal professor Stephan Schmid, docente di linguistica italiana e assistente di ricerca presso l’Università di Zurigo. La sua analisi ha permesso ai presenti di capire come sia cambiata la situazione nell’ultimo secolo, quali potrebbero essere gli scenari sociolinguistici possibili, come e se l’italiano possa essere usato quale lingua veicolare nella Svizzera tedesca. Il suo intervento ha suscitato molte domande e, sebbene alcuni ascoltatori non abbiano condiviso del tutto la sua indagine, lo scambio di opinioni è stato vivace e ricco di esperienze.
A seguire è avvenuta la presentazione del Totem della lingua italiana con la consegna dei tablet con materiali estratti dagli archivi RSI. L’avvocatessa Francesca Gemnetti, segretaria generale della CORSI (Società Cooperativa per la Radiotelevisione Svizzera di lingua Italiana), ha deliziato i partecipanti con alcuni video, datati e non, di esperienze di italiani arrivati in Svizzera. Tutti questi contenuti digitali, più di 720 ore consecutive, ora possono essere usati dai docenti di lingua italiana dell’Università e dei licei di San Gallo per far conoscere agli allievi le condizioni di vita dei loro nonni e dei loro genitori, appena arrivati oltralpe.
Il Centro Socioculturale Italiano ha voluto terminare la serata offrendo un aperitivo nella propria sede, cosa che ha permesso a tutti gli intervenuti di continuare a discutere di queste tematiche in atmosfera conviviale.
Sabato 24 marzo, gli interessati e gli addetti ai lavori si sono spostati a Coira, nella sala del Gran Consiglio. L’apertura della mattinata è stata affidata al gran consigliere Ilario Bondolfi, presidente della Deputazione italofona dei Grigioni, che ha rilevato come questo cantone sia l’unico dell’intera Confederazione ad avere tre lingue ufficiali: il tedesco, il romancio e l’italiano. Ed essendo l’italiano uno dei due idiomi meno parlati, questa iniziativa potrà ben aiutare il suo ampliamento e la sua ulteriore diffusione.
A seguire è intervenuto Martin Jäger, consigliere di Stato dei Grigioni, responsabile del Dipartimento dell’Educazione, che con il suo discorso in italiano e in tedesco ha spiegato principalmente quali siano ora le politiche adottate nella Regione Retica e i loro sviluppi futuri in area linguistica.
L’ambasciatore d’Italia, Marco Del Panta Ridolfi, ha salutato tutti i presenti, ricordando quanto iniziative del genere siano indispensabili per il Bel Paese e siano esso sostenute dalle recenti disposizioni governative. Recentemente ha dichiarato il capo della diplomazia italiana in Svizzera di aver visitato, con il console generale Giulio Alaimo, alcuni licei italiani della Svizzera tedesca, recependo il vivo interesse dimostrato per la lingua italiana.
Subito dopo, la presidente della Società Dante Alighieri di San Gallo, Eleonora Rothenberger, ha guidato alcuni scrittori nella tavola rotonda dal titolo “Il di più dell’italiano: una sfida alle lingue maggioritarie!”. Lo scrittore grigionese Vincenzo Todisco, l’autore di gialli Andrea Fazioli ed il critico letterario Yari Bernasconi hanno dato vita a un vivace scambio di vedute su come hanno reso l’italiano la lingua del loro lavoro. Tutti e tre, nati in una parte della Svizzera dove l’italiano è lingua del cantone, hanno raccontato ai presenti come abbiano allargato i loro studi, abbracciando anche altre lingue, ufficiali e non, ma siano comunque ritornati sul “luogo del delitto”, utilizzando l’italiano. Perché ognuno di noi può sentirsi straniero nella propria patria, ma l’alterità delle tre differenti culture elvetiche dovrebbe essere una ricchezza e non un ostacolo per tutti coloro che devono confrontarsi con qualcosa che non appartiene loro.
Il luganese Claudio Mesoniat, invece, non potendo essere presente, ha mandato un interessante contributo sulla sfida affrontata per fondare l’università della Svizzera Italiana (USI), oggi un sogno diventato realtà da più di vent’anni. La pausa pranzo, con un ottimo servizio ristoro, non ha impedito ai partecipanti di tornare al lavoro e di discutere sullo “Status quo e l’italiano in Svizzera nel 2028”. La suddivisione dei partecipanti in gruppi di lavoro è stata un modo utile per affrontare questa tematica tra docenti e addetti delle scuole primarie, medie e superiori, di quelle professionali, delle università popolari e dei corsi per adulti, delle Alte Scuole Pedagogiche e tra coloro che usano l’italiano sul lavoro e in famiglia.
L’analisi dello status quo e della prospettiva futura, attraverso proposte che potrebbero contribuire all’ulteriore promozione dell’italiano, è stata al centro della sintesi conclusiva, tenuta dal professor Federico Godenzi, presidente della Pro Grigioni-Coira, e dal professor Federico Luisetti.
Il console generale Giulio Alaimo ha ultimato i lavori, evidenziando l’apprezzamento per l’iniziativa e per i punti di arrivo dei vari gruppi, ringraziando per la partecipazione e chiedendo di continuare a sostenere la promozione della lingua italiana nella Svizzera tedesca.
Le due giornate di lavori hanno, senza dubbio, segnato l’inizio di un impegno per una sempre maggiore diffusione della nostra lingua in territorio elvetico”

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