(20/05/2021) Vi segnaliamo questo articolo del Presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini che affronta il tema delle traduzioni degli anglismi, elementi molto presenti nel linguaggio utilizzato normalmente. Il tema viene discusso attraverso la presentazione di un comunicato di un istituto bancario ricco di termini in lingua inglese. Viene descritto il processo della traduzione che porterà ad una riscrittura in italiano nel quale si sottolinea l’importanza del tradurre poiché “perché tradurre vuol dire chiarire e riflettere, mettendo argine alla banalità dei luoghi comuni.”
Perché è utile tradurre gli anglismi
Mi sono imbattuto, nella rivista “Trend online”, in un articolo dal titolo Conto corrente out per tutti! Il dramma! Come molti interventi di tema economico, offre una buona campionatura di anglismi, sul significato dei quali è lecito interrogarsi, non necessariamente in una prospettiva passatista, puristica, o di difesa della bellezza della lingua. Già titolo della rivista contiene Trend, “andamento”, “tendenza”, ma l’anglismo è pressoché obbligato nel contesto tecnico-economico del linguaggio della finanza. Il titolo dell’articolo, che pur utilizza espedienti di letteratura da puntini (l’esclamativo doppio e la parola “dramma”, giocata come spinta verso una reazione emozionale), esibisce l’anglismo out per “essere fuori”, nel significato informale in inglese di ‘at an end’, o addirittura ‘no longer alight; extinguished’, come spiega l’Oxford dictionary. L’anglismo funziona bene per la sua brevità, nel contesto già tematicamente predisposto al forestierismo.