Nasce con un finanziamento di 4,5 milioni di euro il Museo della Lingua italiana che trova la sua naturale collocazione nel capoluogo toscano, nella città dove dal 1583 ha sede l’Accademia della Crusca, la più antica Accademia linguistica del mondo. Quello di creare un museo della lingua è un’idea proposta da tanti importanti italianisti e non è stata più abbandonata da quando fu inaugurata, nel 2003, la grande mostra sulla lingua italiana agli Uffizi a Firenze. Questo progetto sarà realizzato alla vigilia delle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante.
Individuata la sede e reperiti i finanziamenti adesso sono tante le questioni da affrontare per realizzare il Museo. La sede prevista è il complesso di Santa Maria Novella a Firenze, città tradizionalmente considerata la culla della lingua italiana. Per la progettazione Il Mibact ha istituito una commisione nazionale presieduta da Luca Serianni e alla quale prendono parte esperti e rappresentanti delle principali istituzioni attive per la lingua italiana: Accademia della Crusca, Società Dante Alighieri, Accademia dei Lincei, ASLI (Associazione per la storia della lingua italiana) e Treccani.
Vi proponiamo le riflessioni sul tema elaborate da Nicoletta Maraschio, Presidente Onorario dell’Accademia della Crusca, pubblicate sul sito dell’importante istituzione che si occupa di lingua italiana:
“Si può fare un museo di un bene immateriale in perenne movimento come una lingua? Non c’è il rischio di fissarlo in un percorso espositivo necessariamente riduttivo e semplificante? Molti pensano che anzi un museo possa essere uno strumento straordinario di conoscenza, tutela e valorizzazione della lingua. Il tema è a mio avviso affascinante e merita di essere dibattuto. Un argomento a favore del museo della lingua è che nel mondo ne esistono già molti. In Italia se ne parla da tempo, ma il “sogno” si è concretizzato nella notte delle stelle cadenti di San Lorenzo (l’immagine suggestiva si deve a Giuseppe Antonelli, autore del fortunato libro Il Museo della lingua italiana, Mondadori 2018).
Dopo tante riflessioni, iniziative e pubblicazioni, dopo i lavori propositivi di un gruppo qualificato di studiosi (coordinato da Luca Serianni), finalmente il progetto del primo Museo della lingua italiana prende corpo. La notte di San Lorenzo ha portato due grandi novità: il finanziamento e la sede, grazie a un accordo tra il Ministro Dario Franceschini, il Sindaco di Firenze Dario Nardella e l’Assessore alla cultura Tommaso Sacchi. Si passa dall’astrattezza di progetti sulla carta alla concretezza della loro fattibilità in un luogo preciso. Anche l’Italia avrà dunque il suo Museo della lingua (Per altri musei nel mondo si veda Lucilla Pizzoli, I musei nel mondo dedicati alle lingue, Istituto della Enciclopedia Italiana 2018 e Margaret Sönmez, Maia Wellington Gahtan, Nadia Cannata (a cura di), Museums of Language and the Display of Intangible Cultural Heritage, Routledge 2020).