Lingua italiana e scienza, nella stagione di Nature Italy: ripresa reale o fuoco di paglia?

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Martedì 28 febbraio 2023 alle ore 14,30 si terrà a Firenze, presso l’Accademia della Crusca, l’incontro aperto al pubblico: “Lingua italiana e scienza, nella stagione di Nature Italy: ripresa reale o fuoco di paglia?  

Partiamo da una serie di domande provocatorie. In che modo la lingua inglese, diventata lingua franca della scienza, lascia spazio ad altre lingue? E quanto spazio lascia? Troppo, come pretendono quelli che vorrebbero “svalutare l’italiano” come una moneta troppo debole in periodo di inflazione? O troppo poco, come lamentano alcuni studiosi, memori della sentenza 42/2017 della Corte costituzionale? È ancora possibile svolgere ricerca scientifica in italiano e farla apprezzare agli addetti al controllo della qualità del sapere? O resta solo lo spazio della divulgazione? E gli scienziati che hanno abbandonato totalmente l’italiano nel loro lavoro, saranno in grado di divulgare decentemente nella lingua a cui si sono disabituati? Quale lingua scegliere, dunque, per veicolare la ricerca, e come valutarne l’impatto nella società? Esiste il rischio di lasciare la gente in balia della falsa informazione? E, quel che è peggio, esiste il rischio di mettere in sottordine e calpestare le discipline che per loro natura usano l’italiano, e devono doverosamente continuare a usarlo: per esempio per condurre la ricerca sui documenti giuridici, storici, archivistici, artistici e letterari italiani? Ha senso che studiosi che non sanno l’italiano esibiscano bibliografie in cui i documenti primari e fondamentali e specifici, scritti nella nostra lingua, sono palesemente ignorati? Ha senso imporre la priorità dell’inglese in questi settori? Come cambiano codici e stilemi della comunicazione della scienza passando dall’italiano all’inglese e viceversa?

Il multilinguismo – sperano ancora alcuni ottimisti – dovrebbe avere un peso nella valutazione nazionale della ricerca e del suo impatto. Esistono iniziative internazionali che, almeno nelle intenzioni dichiarate, coinvolgono la variabile del multilinguismo. Ma un importante libro recente, The Rise of English, della studiosa di diritto americana Rosemary Salomone (Oxford University Press, 2022), mostra che tutta la sbandierata politica per il multilinguismo dell’UE ha prodotto una spinta efficace unicamente nella direzione del monolinguismo inglese. Come giudicare questa tesi della studiosa americana? Sarà eccessivamente pessimistica, o si tratta di una triste verità?

Di questo, e dei temi connessi, si parlerà a Firenze il 28 febbraio prossimo, nella seconda tornata del 2023 dell’Accademia della Crusca. L’incontro avrà il titolo “Lingua italiana e scienza, nella stagione di Nature Italy: ripresa reale o fuoco di paglia?”.

Nature Italy è una rivista digitale indipendente che parla di ricerca scientifica italiana È accessibile gratuitamente all’indirizzo nature.com/natitaly. Tutti gli articoli sono pubblicati in inglese e italiano.

Claudio Marazzini (Presidente dell’Accademia della Crusca) coordinerà gli interventi di Maria Luisa Villa (scienziata, immunologa, ma anche Accademica della Crusca) e degli ospiti Nicola Nosengo (Direttore della rivista Nature Italy) e Menico Rizzi (Docente di Biochimica all’Università del Piemonte Orientale e membro dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca Anvur). Al centro dell’attenzione ci sarà il “caso” Nature Italy, per valorizzarne come merita il peso e il significato. Si parlerà inoltre di valutazione della ricerca in dipendenza di un giudizio linguistico che spesso condiziona a priori l’esame obiettivo dei contenuti.

 

Accademia della Crusca

Seconda tornata accademica del 2023
Martedì 28 febbraio 2023- ore 14,30

Lingua italiana e scienza, nella stagione di Nature Italy:

ripresa reale o fuoco di paglia?

Presiede
Claudio Marazzini

Intervengono

Maria Luisa Villa (Accademia della Crusca)
Nature Italy: un invito alla collaborazione linguistica

Nicola Nosengo (Direttore di Nature Italy)
Il giornalismo scientifico a cavallo tra due lingue

Menico Rizzi (Università del Piemonte Orientale, Anvur)
Recuperare il valore del multilinguismo nella valutazione della ricerca e del suo impatto

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