Lunedì 11 settembre 2023 alle 16.30 si terrà la cerimonia di consegna del “Premio Giovanni Nencioni per una tesi di dottorato in linguistica italiana discussa all’estero”. Il premio, giunto quest’anno alla XII edizione, consiste in un assegno di 2.000 euro, finanziato dall’Associazione Amici dell’Accademia della Crusca, e in un soggiorno studio di un mese presso l’Accademia. Giovanni Nencioni (1911 – 2008), laureato in legge con Piero Calamandrei, è stato uno dei maggiori storici della lingua italiana, presidente dell’Accademia della Crusca dal 1972 al 2000. È risultata vincitrice dell’edizione 2023 Carlotta Contrini per la tesi: Donner une voix, laisser entendre : l’indirect libre chez Zola et Verga, discussa presso la Faculté des Lettres de l’Université de Lausanne, directeurs de thèse: Gilles Philippe e Joël Zufferey. Consegneranno il premio il Presidente dell’Accademia della Crusca Paolo D’Achille, il Presidente dell’Associazione Amici dell’Accademia della Crusca Giuseppe Rogantini Picco e l’Accademico Claudio Giovanardi, membro della Commissione giudicatrice. Carlotta Contrini si è formata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, dove ha conseguito una laurea magistrale in Lingue, Letterature e Culture Straniere con una tesi sull’opera del poeta e drammaturgo francese Jean Tardieu in una prospettiva di stilistica comparata. Ha partecipato e collaborato all’organizzazione di convegni e giornate di studio in Italia e in Svizzera sulla linguistica testuale, sulla stilistica comparata e sulla letteratura francese, e ha pubblicato articoli di linguistica testuale, di narratologia e di didattica della lingua francese. Attualmente è docente a contratto di Lingua e Linguistica francese, oltre che incaricata di seminari pratici di Letteratura francese, presso l’Università Cattolica (sede di Brescia).
Alle 17 Mario Biagini porta in scena all’Accademia il suo spettacolo dedicato a “La ginestra, o fiore del deserto” di Giacomo Leopardi. La rappresentazione è il risultato della ricerca, condotta dall’attore assieme a Felicita Marcelli, sulla canzone composta da Leopardi nel 1836 nei pressi di Torre del Greco, dove il poeta si era rifugiato per sfuggire all’epidemia di colera scoppiata a Napoli, e intende rendere teatralmente palpabile e comprensibile una delle opere più importanti e significative della nostra letteratura. Può il testamento artistico di un grande poeta, che con l’Accademia ebbe rapporti non facili, offrirci ancora oggi un punto di vista attuale, dal quale guardare con lucidità alla nostra esistenza? Anche a questa domanda si cercherà di rispondere: gli accademici Vittorio Coletti, Claudio Giovanardi ed Enrico Testa, al termine della rappresentazione, dialogheranno con Mario Biagini. Mario Biagini, attore, regista e pedagogo, ha lavorato quotidianamente con Jerzy Grotowski (figura di spicco dell’avanguardia teatrale del Novecento) dal 1986 fino alla sua morte nel 1999. È stato fino al 2022 direttore associato del “Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards”. Ha ideato e curato spettacoli dedicati alla poesia di Allen Ginsberg e ai canti della tradizione afroamericana. Nel gennaio 2022 ha fondato una nuova associazione culturale: l’Accademia dell’Incompiuto. Autore di numerosi articoli, collabora alle edizioni polacca, italiana e francese dei testi di Grotowski.