“ … perché si diffonda sempre più una cultura dell’incontro, capace di far cadere tutti i muri che ancora dividono il mondo, e non accada più che persone innocenti siano perseguitate e perfino uccise a causa del loro credo e della loro religione. Ecco l’essenziale: dove c’è un muro c’è chiusura dei cuori. Servono ponti e non muri!”
(23/03/2015) Con queste parole di papa Francesco – quanto mai attuali in questi tragici momenti – abbiamo aperto il nostro seminario “La lingua italiana sulla frontiera. Italiano, ponte tra le culture nel Mediterraneo” nel dicembre scorso a Roma.
Qual è il senso dell’imparare l’italiano oggi e quale plusvalore può dare? E’ in grado di svolgere ancora oggi un ruolo di lingua di pace e di ponte tra le culture in questo drammatiche situazioni di crisi in un mondo sempre più attraversato da tragiche tensioni che dimenticano troppo spesso la necessità del rispetto delle differenze politiche e economiche nella zona mediterranea?
L’italiano come lingua condivisa e come valore condiviso, come espressione di una capacità di fare rete e di creare nuove prossimità, un patrimonio che può generare anche grandi opportunità per il futuro.
Attraverso una fotografia della situazione attuale della lingua italiana nel Mediterraneo ne parleremo con la segretaria generale Loredana Cornero, il prof. Joseph Eynaud e il prof. Joseph Brincat e gli studenti il 25 marzo presso l’Università di Malta. L’iniziativa è organizzata dall’IIC di La Valletta e dai dipartimenti di italiano e di traduzione e interpretariato dell’Università di Malta.
Il 24 marzo, ospiti dell’IIC e con il patrocinio della Comunità radiotelevisiva italofona, ci sarà la presentazione del libro “Pietro Parisi. Un cuoco contadino. I volti della sua terra.” con Pietro Parisi e Rosario La Rossa della Marotta& Cafiero Editori.