Roma, 14 settembre 2024 – Si è conclusa l’edizione romana dell’84° Congresso internazionale della Società Dante Alighieri “L’italiano, luce nel mondo”, la tre giorni di lavori che segue e completa l’edizione argentina del 2023 a Rosario “L’italiano, un viaggio meraviglioso”.
Dal colle più alto, dal Quirinale, i delegati della Dante di tutto il mondo hanno ricevuto il plauso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della cerimonia inaugurale: “Questa rete ha una grande passione che consente grandi risultati, non inferiori a quelli di altri paesi europei, malgrado la grande differenza che vi è di supporto pubblico su questo fronte”.
Una rete, quella della Dante, complessa, articolata, capillare, differente ma coerente, rinnovata nelle forme organizzative e rinsaldata nell’appartenenza comune, come ha avuto modo di descrivere il Presidente Andrea Riccardi nel corso dei lavori; una rete che delle differenze fa tesoro ma che nel coordinamento trova senso e prospettiva.
“L’italiano non è una lingua imperiale ma nemmeno provinciale, è creativa e portatrice di un’idea di umanesimo, di cultura e di futuro, è una lingua-mondo”, ha proseguito Riccardi; “una lingua capace di reggere il confronto con le frontiere del mondo globale” e a cui dall’estero e dall’Italia in molti si rivolgono per esservi connessi. È il caso degli “italsimpatici” – le persone che si avvicinano all’Italia per la cultura e l’arte, la musica e lo stile di vita – ma anche dei tanti Italiani di diverse origini che in Italia, e in italiano, hanno scelto di costruire le proprie vite e raccontarsi, protagonisti di “un’Italia più grande dei suoi confini”.
A questo tema il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani ha fatto riferimento parlando della recente proposta di modificare la legge sulla cittadinanza e introdurre il cosiddetto ius scholae, ovvero il riconoscimento della cittadinanza alle persone che abbiano completato in Italia il ciclo di studi previsti dall’obbligo scolastico. Il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri ha inoltre lanciato una proposta per la promozione dell’italiano nel mondo, a partire dai paesi e dalle organizzazioni internazionali che hanno l’italiano tra le lingue di riferimento: una giornata dell’Italofonia che coinvolga anche San Marino, Malta, Svizzera, Santa Sede, paesi del Nord Africa e dei Balcani, l’Argentina. Una proposta che ha trovato subito l’adesione entusiasta della Dante, pronta a collaborare con la forza della sua rete.
L’italiano nel mondo è apprezzato e richiesto, con una domanda che cresce all’aumentare della qualità dell’offerta, una luce che si irradia dall’Italia ma anche dai 454 Comitati, dai 95 Presidi Letterari, dai 254 Centri d’esame PLIDA operativi in tutto il mondo e dalle oltre 30 Scuole di lingua.
Proprio su queste ultime è cresciuta l’attenzione della Società Dante Alighieri che quest’anno ha favorito la nascita dell’Associazione Dante Alighieri Scuole Italiane nel Mondo. L’ADASIM è aperta all’adesione delle scuole che condividono esperienze di alto profilo e, nel quadro del Sistema della Formazione italiana nel mondo, fornisce loro servizi e pratiche comuni.
L’incontro è stato occasione per ribadire l’importanza di portare il nostro idioma nel mondo anche attraverso il lavoro delle imprese italiane, che troppo spesso non credono nell’italiano e lo dismettono in favore di lingue veicolari. Portare l’italiano nei luoghi più remoti significa proiettarvi quell’idea di umanesimo, di lingua del confronto e dell’accoglienza che vi è connaturata.
L’italiano è una lingua creativa, una lingua capace di colorare il mondo con le sfumature della sua cultura, di attrarre e far crescere, “una lingua di libertà” come ha sostenuto Edith Bruck, Vicepresidente della Società Dante Alighieri, scrittrice e testimone della Shoah, che in Italia ha ricostruito la sua vita: “non avrei potuto scrivere in nessun’altra lingua” ha dichiarato al Presidente Sergio Mattarella, proseguendo: “sembra una lingua fatta per scrivere, in cui le idee compaiono e scorrono fluide, musicali e dolci; è per me una lingua madre, fertile”. Anche alla sua opera è ispirata la Consulta lingua-mondo, voluta dal Presidente Riccardi e riunitasi durante il congresso in una tavola rotonda introdotta dallo scrittore Amara Lakhous. Le autrici e gli autori ospiti si sono confrontati sui diversi modi in cui sono approdati all’italiano come lingua della narrazione. Questi autori non sono “stranieri” così come sono ancora catalogati in alcune librerie, ma italiani a tutti gli effetti: nelle loro opere, infatti, trattano dell’Italia di oggi e dell’identità italiana.
Sul tema dell’identità si è sviluppato il confronto di chiusura del Congresso su “Lingua, identità, futuro”. Il Vicepresidente Gianni Letta, moderatore dei lavori, ha richiamato nella sua introduzione il grande contributo portato dal compianto Luca Serianni, citandone alcuni stralci sul valore della lingua nella costruzione di un’identità molteplice, aperta e accogliente.
A chiusura del Congresso il Segretario generale Alessandro Masi e il Vicepresidente della Fondazione internazionale Jorge Luis Borges Fernando Flores Maio hanno inaugurato l’esposizione “Atlas -Atlante di Borges” che resterà visitabile a Palazzo Firenze fino al prossimo 10 ottobre.
Con l’occasione le due istituzioni culturali hanno annunciato la nascita di un premio di traduzione bilingue: il miglior libro argentino candidato sarà pubblicato in Italia e viceversa.
Il video dell’intervento del Ministro degli Esteri Antonio Tajani