Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), colloquialmente chiamato Recovery, dove sta il sostegno alla lingua italiana? Eppure si tratta di un’ottima leva di sviluppo, estroversione del paese e occupazione, se solo si tiene conto che l’italiano è una delle prime lingue studiate al mondo, nonostante i solo sessanta milioni di cittadini italiani. L’attrazione della nostra lingua dipende dal fatto che è una chiave per entrare in un universo culturale immenso e molto apprezzato: il patrimonio italiano di arte e cultura. Questo patrimonio è una parte importante della cultura occidentale, verso cui c’è un interesse globale. Apprendere l’italianoè un’avventura che appassiona milioni di persone: questo è un fatto. Si pensi ai cultori di storia antica o dell’arte o dell’opera, agli entusiasti del Rinascimento e così via, senza dimenticare quelli che guardano a Roma come centro del cattolicesimo. D’altra parte il testimonial più eccellente della nostra lingua è l’argentino papa Francesco.