Nella mostra “Giocare alle parole immaginando, senza un’identità, una visione” la lingua italiana, potenziata dall’arte, diviene una sorta di medium che apre squarci sul presente e mette a nudo una serie di fenomeni sociali e culturali in cui è immersa la contemporaneità.
“Sono orgoglioso che prosegua, in questa congiuntura difficile e dolorosa per l’Ucraina, l’opera di diplomazia culturale del nostro Istituto Italiano di Cultura”, ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia in Ucraina, Pier Francesco Zazo, in apertura della mostra “Giocare alle parole immaginando, senza un’identità, una visione”, inaugurata lo scorso 27 luglio presso lo Dzyga Art Center di Leopoli.
Il progetto nasce dall’idea di esplorare il ruolo multiforme e mutevole della lingua italiana quale elemento fondamentale di formazione identitaria in senso lato. Le artiste e gli artisti in mostra riprendono, riplasmandole, forme linguistiche allusive e pregne di significato. La lingua, potenziata dall’arte, diviene una sorta di medium che apre squarci sul presente e mette a nudo una serie di fenomeni sociali e culturali in cui è immersa la contemporaneità.
Tutte le opere sono state create appositamente per questa occasione, nel corso di un dialogo serrato fra la curatrice Ilaria Leonetti, l’Istituto di Cultura di Kiev e i responsabili del dinamico Centro Dzyga, che si trova in un antico edificio di straordinaria bellezza nel cuore del centro storico di Lviv. Il progetto intende quindi mettere in relazione una lingua storica come l’italiano e l’invenzione artistica.
La mostra è a cura di Ilaria Leonetti con Giulia Cacciuttolo, Sofiya Chotyrbok, coso e kiary (Giorgio Andreoni e Chiari De Marchis Garofalo), Oleksandra Horobets e Luca Marcelli Pitzalis.