Spazio alla voce dei popoli dell’Istria attraverso i loro scrittori

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copertina_articolo“Storia e antologia della letteratura italiana di Capodistria, Isola e Pirano” è   un’opera di più di 500 pagine che racconta in modo organico e complessivo la storia di questa regione. Ne parliamo con la curatrice Nives Zudic Antonic, responsabile del dipartimento di italianistica alla Facoltà di Studi umanistici dell’Università del Litorale.

In cosa si differenzia questa antologia dai tradizionali manuali di storia della letteratura?
Il libro si presenta come un classico manuale di storia della letteratura, facendo però un puntuale riferimento ai testi letterari proposti. Accanto alla parte di storia e di critica è stata inserita un’accurata e ragionata selezione di testi narrativi, poetici e saggistici, corredata e commentata da una ricca e preziosa iconografia a colori con l’obiettivo di proporre al lettore una chiave di accesso diretta alla realtà linguistica, ma soprattutto culturale dell’Istria.

Il volume si articola in sette sezioni, corrispondenti ad altrettante età. Le età antiche coincidono grossomodo con una partizione per secoli e beneficiano di formule collaudate per la letteratura (come del resto per la cultura e le arti): Origini (per indicare il Duecento e il Trecento), Umanesimo (per il Quattrocento), Rinascimento (per il Cinquecento), Barocco termine usato per definire il Seicento manierista), Illuminismo (per il Settecento) e il Romanticismo (per l’Ottocento). Il Novecento è suddiviso in tre tranches divise dai due conflitti mondiali: Il primo Novecento, Il secondo Novecento e A cavallo tra due secoli: Letteratura italiana dal 2000 ad oggi. Una parte, quest’ultima, nella quale si valuta la contemporaneità e una realtà ancora in fieri, in particolare l’attività letteraria di alcuni esponenti di spicco della Comunità Nazionale Italiana di Croazia e Slovenia, che vivono e operano nel capodistriano: Isabella Flego, Maurizio Tremul, Marco Apollonio, Aljoša Curavić, Franco Juri e Adelia Biasiol.

L’impostazione dell’antologia si fonde su un’ottica fortemente pragmatica.

Gli obiettivi sono essenzialmente di tre tipi: 1) l’uso attivo delle competenze dello studente, 2) l’integrazione delle singole conoscenze in un quadro pluri e interdisciplinare, con indicazioni di percorsi di approfondimento o di schede con vari percorsi; 3) la conversione delle conoscenze in abilità trasmettendo agli studenti la priorità del saper fare.

La letteratura è lo spazio privilegiato in cui si esprime la cultura di un paese e, nello specifico, di un territorio. Istria, Fiume e parte della Dalmazia sarebbero ciò che sono senza la plurisecolare presenza italiana?
Sicuramente no, in quanto testimonianze della presenza italiana si trovano tutt’ora in questi territori e proprio la letteratura aiuta ad avvicinarsi alla cultura diversa dalla propria in modo nuovo: un romanzo crea uno spazio e un tempo di ascolto “lunghi” e particolarmente privilegiati, che spesso mancano quando casualmente si incontrano le diverse testimonianze culturali nelle nostre città (le insegne bilingui, un edificio in stile gotico veneziano, la presenza di scuole italiane, una pietanza dal nome veneziano).

Si può parlare per questo volume, citando Carlo Dionisotti, di geografia e storia della letteratura?
Certamente. Nel volume infatti viene presentato lo “spazio” letterario e culturale istriano, esaminandolo nel suo evolversi storico e analizzandolo sullo sfondo di un contesto insieme italiano ed europeo. Nello specifico, si tratta di uno “spazio” ben definito già nel titolo, geograficamente limitato, ma non per questo periferico o provinciale. Questo “spazio” geografico e culturale presenta una sua ben riconoscibile fisionomia. Si è avvalso nel tempo dell’apporto di letterati e intellettuali eccellenti, che hanno dialogato nei diversi periodi storici con i maggiori esponenti della cultura italiana ed europea (possono bastare, come esempio, i nomi di Gian Rinaldo Carli e Girolamo Gravisi per il Settecento e di Pasquale Besenghi degli Ughi per l’epoca romantica). Nell’opera viene esaminata l’attività letteraria e culturale che si è svolta dal XIII secolo e fino ai giorni nostri in tre città, che sono state in passato luoghi egemoni della cultura e della civiltà italiana nella parte settentrionale dell’Istria, e ne rappresentano tuttora i capisaldi: Capodistria, Isola e Pirano.

Produzioni letterarie in lingua italiana e di lingua italiana. Quale la differenza?
Nel primo caso si può pensare alla letteratura di coloro che scrivono in italiano e non sono necessariamente anche di origine o madrelingua italiana, qui si può pensare a tutti coloro che pur essendo stranieri o arrivati nel nostro territorio da altri luoghi (come per esempio i migranti) decidono di scrivere in italiano. Mentre quando si parla di letteratura di lingua italiana si pensa a quella letteratura legata alla cultura della realtà italiana e che viene scritta da autori di madrelingua italiana.

Da questa antologia è stato tratto un manuale didattico per studenti. I giovani hanno consapevolezza del patrimonio e della memoria storica accumulati in Istria nei secoli?
A volte sì, altre meno proprio per questo motivo ho reputato importante proporre questo lavoro proprio per loro, per farli scoprire il loro territorio e avvicinarli con quella che è la nostra cultura.

E’ possibile scaricare il libro a questo indirizzo:
http://unione-italiana.eu/Backup/documents/2010-2014/Pubblicazioni/ANTOLOGIA_ITA_book.pdf

 

Nives Zudič Antonič
Nives Zudič Antonič (PhD) Professore associato di Letteratura Italiana e Didattica della Letteratura all’Università del Litorale di Capodistria e membro del Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Studi Umanistici. È docente di Letteratura italiana e Didattica della letteratura (laurea triennale) e di Mediazione scritta e Didattica delle microlingue (laurea specialistica). Membro del Centro di Studi Interculturali della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università del Litorale. Dal 2007 è direttrice del Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Studi Umanistici e dall’aprile 2013 svolge la funzione di vicepreside presso la stessa facoltà. Gli ambiti di interesse sono prevalentemente di tipo letterario e glottodidattico.

Si occupa di: letteratura italiana, testo letterario come strumento per un apprendimento interculturale, didattica della letteratura italiana, strategie di lettura del testo letterario, educazione linguistica e didattica della lingua italiana sia come lingua materna sia come lingua straniera.
Collabora e coordina progetti nazionali e internazionali nell’ambito della promozione delle lingue minoritarie e della formazione dei docenti in ambiti plurilingui.

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