(17/09/2013) Importante vittoria a livello europeo per la lingua italiana. Il tribunale UE del Lussemburgo ha annullato, su indicazione dell’Italia, alcuni bandi di concorso perché scritti nelle versioni integrali solo in inglese, francese e tedesco. Si tratta quindi di una diversità di trattamento proibita dalla Carta dei diritti fondamentali.
Il Tribunale ha mantenuto validi i risultati del concorso, tuttavia la sentenza eroga indicazioni piuttosto precise e dettagliate alla Commissione UE sulla necessità di pubblicare i bandi integralmente in tutte le lingue ufficiali della UE. Ciò è stato motivato con il fatto che la traduzione parziale impedisce ai potenziali candidati di avere una buona conoscenza dell’oggetto del concorso per poterlo preparare adeguatamente. Secondo il Tribunale, quindi, chi avesse voluto partecipare al concorso era “svantaggiato” rispetto ai candidati di madrelingua inglese, francese e tedesca.
Si è venuta così a creare una disparità di trattamento sulla base della lingua, spiega ancora la Corte, vietata dalla Carta dei diritti fondamentali e dallo statuto de funzionari Ue. Nella stessa sentenza il Tribunale Ue ha annullato anche un bando che stabiliva che le prove e le comunicazioni con i candidati si dovessero svolgere unicamente in inglese, francese e tedesco. Una scelta possibile, ma che nel caso specifico al centro del ricorso i giudici europei hanno ritenuto «non giustificata».