I computer parlano solo inglese e questo mette in pericolo la sopravvivenza di molte lingue. A denunciare il rischio è lo studio di MetaNet, un gruppo di 200 tra linguisti e ricercatori di 34 Paesi, finanziato dall'Ue che ha sottolineato come in alcune nazioni, tra cui la nostra, le tecnologie della lingua sono insufficienti a salvare un intero patrimonio culturale dall'oblio. L’era digitale sembra non lasciare spazio a tutte le lingue europee. Sono infatti idiomi come l'islandese, il lituano e il lettone che per primi, potrebbero sparire dapprima sui monitor dei cellulari e dei tablet e poi restare confinati alla comunicazione quotidiana.
Leggi qui l’articolo di Cristina Nadotti su La Repubblica, 11/10/2012