(09/04/2015) Da lunedì 13 marzo a venerdì 17 aprile alle 19.00 su Rai Storia viene riproposto il programma “Parlare, leggere, scrivere” del 1973, scritto da Umberto Eco, Tullio De Mauro ed Enzo Siciliano. Questa edizione è stata arricchita ed aggiornata con gli importanti interventi del professor Tullio De Mauro registrati per l’occasione.
Il programma spiega l’evoluzione della lingua italiana, dalla nascita, fino alla rivoluzione che si è avuta con l’avvento della televisione. Inchieste e filmati dell’epoca, fanno da sfondo all’analisi della lingua italiana. E’ anche l’occasione poter fare il punto sulla condizione sociale ed economica del nostro Paese.
Si comincia il 13 aprile con “Stranieri in patria”: è dedicata alla lingua del dopoguerra, alle difficoltà di comprensione reciproca, come se ognuno parlasse una lingua straniera. Una situazione aggravata anche dalla grande disparità di condizioni socioeconomiche.
Martedì 14 aprile è la volta di “Gli incompresi”, sul lento il processo di alfabetizzazione e sulla la costruzione di una lingua comune in Italia. Le differenze linguistiche ed il tasso di analfabetismo, segnano un divario tra nord e sud che sembra incolmabile, ma l’impegno di maestri come don Milani tenta di ridurre questo divario attraverso l’insegnamento gratuito alle classi più disagiate.
La terza puntata, in onda il 15 aprile, si intitola “La conquista delle parole” In Italia comincia a farsi strada la volontà del popolo di farsi capire e di capire. Anche attraverso forme di cultura popolare prese in prestito, come il teatro dei pupi ed il melodramma, gli italiani si rendono conto che la propria lingua è qualcosa di diverso dal dialetto che usano ogni giorno.
Il tema della quarta puntata, “ Il vero e il falso”, è la differenza tra linguaggio poetico e lingua di tutti i giorni con i processi evolutivi che lo coinvolgono e sarà trasmessa il 16 aprile.
Si chiude il 17 aprile con “I linguaggi separati”: si tratta dei linguaggi proposti dalla televisione o quelli tecnici, utilizzati nei vari ambiti lavorativi.