La lingua italiana va aiutata anche in Italia

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(29/02/2016) Vi proponiamo un articolo di Francesca Romana Memoli, presidente dell’ASILS (Associazione Scuole di italiano come Lingua Seconda),  pubblicato sul sito della Voce di New York.

La Presidente ASILS interviene nel dibattito sulla lingua italiana come strumento di comunicazione e di sviluppo: necessario dare un sostegno reale alla diffusione della nostra lingua nel mondo, ma anche in Italia per portare “studenti-clienti” sul nostro territorio.

Caro Presidente…

Leggendo su questo giornale l’intervento dell’onorevole Fucsia Fitzgerald Nissoli dello scorso 9 febbraio ho maturato alcune riflessioni su cui vorrei soffermarmi. La premessa necessaria è che la lingua e la cultura italiana sono imprescindibile volano del nostro Paese, vera impronta d’identità culturale e occasione di crescita economica, quindi come alto rappresentante di ASILS (Associazione delle Scuole di Italiano in Italia) ho espresso più volte la preoccupazione per la decisione del taglio ai fondi per la promozione linguistica italiana all’estero. Sforbiciate che però fanno notizia solo per chi opera fuori dall’Italia e non per chi invece fa lo sforzo contrario, ossia quello di stimolare gli stranieri a studiare la nostra lingua nel paese in cui questa realmente si parla, si nutre e si vive con un conseguente netto sviluppo economico e valore occupazionale nel nostro Bel paese.

Sono convinta che lo Stato ora più che mai si trovi a dover fare una scelta consapevole: è necessario dare un sostegno reale alla diffusione della nostra lingua nel mondo, ma anche in Italia per portare “studenti-clienti” sul nostro territorio. E’ necessario però farlo nel breve periodo, rendendosi conto che la tempistica è altrettanto importante. Aiuti che sicuramente richiedono cospicui finanziamenti e una politica mirata e che devono tener conto di quanto affermato dagli Stati Generali della Lingua Italiana nel 2014 e ribadito nel 2015. E’ proprio il nostro Vice Ministro Mario Giro che ha fermamente sostenuto che “la cooperazione è uno dei nodi da affrontare per far crescere la democrazia e diffondere il volto positivo di un’Italia che sa essere solidale, costruire la pace e sostenere lo sviluppo”.

La lingua è uno strumento di comunicazione e di sviluppo, pertanto bisogna sostenere pubblico o privato che sia, a mio avviso particolar riguardo va concesso a chi promuove con i propri sforzi e la propria energia l’insegnamento della lingua nel nostro paese. Gli Stati Generali della Lingua Italiana hanno segnato una svolta importante per superare l’atavica distinzione tra operatori educativi pubblici e privati. E’ necessaria una nuova ‘sensibilità’ delle istituzioni pronte a qualificare il settore privato dell’insegnamento dell’italiano in Italia, dando risalto a tutto un settore ignorato nei tempi dagli organi di competenza, ad esclusivo appannaggio delle università per stranieri e della Società Dante Alighieri.

La presenza di un’organizzazione di qualità e espressione di serietà e professionalità come l’ASILS, è riferimento delle istituzioni per la promozione della lingua italiana da inserire nell’Osservatorio della Lingua Italiana, nata da un’esigenza territoriale di salvaguardare l’insegnamento dell’italiano nelle scuole statunitensi, ma che potrebbe dare ispirazione per un Osservatorio che risponda a delle esigenze di diffusione della lingua più a carattere globale e internazionale.

 Rimane la necessità di un processo di qualificazione del settore delle scuole d’italiano in Italia con un sistema di bollino di qualità, già consolidato negli altri paesi europei (FLE in Francia, English UK in Inghilterra, Goethe in Germania, etc.), di cui invece l’Italia è ancora deficitaria.

Tale proposta già strutturata e documentata dall’ASILS, insieme a un manuale del bollino di qualità, è stata in passato presentata al MIUR con il recente sostegno del vice ministro agli Esteri Mario Giro.

 Ora l’obiettivo è discutere questa proposta con il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per ottenere il suo sostegno e per metterci alla pari con i nostri cugini europei che già da tempo hanno un sistema di qualità del settore privato, collaudato e garantista. Da anni, in Italia si sente la necessità di una partecipazione diretta delle Istituzioni alla promulgazione del nostro sapere oltre confine. Ciò in cui possiamo confidare quindi è nell’opera di dialogo per poter finalizzare a breve-medio raggio questa pratica.

Per ultimo è bene ricordare che sono le Scuole d’italiano in Italia a sostenere concretamente la promulgazione del nostro idioma, e non solo, poiché queste scuole organizzano una varietà di corsi che spaziano dall’arte alla cucina, alla musica e quant’altro. Sarebbe implicito quindi che lo Stato concedesse un maggior sostegno al settore, che porta moltissimi studenti stranieri in Italia, che investe in promozione diversi milioni di euro e che quindi offre e consente profitti indispensabili per gli investimenti e l’economia italiana. Senza una politica di sostegno di tali azioni e uno sforzo economico, la battaglia linguistica rischierà di esser persa, con gravi ricadute economiche sul Sistema Paese.

La partecipazione dell’ASILS agli Stati generali della Lingua italiana ha rappresentato un passo importante proprio in questa direzione, aiutando le Istituzioni a conoscere meglio il grosso lavoro svolto dal settore privato in Italia.

Lo studio della lingua e della cultura italiana rimangono fondamento del legame identitario delle nostre comunità all’estero con la madre patria e non è secondario ricordare quanto ciò sia d’interesse strategico per l’esportazione dei nostri prodotti in tutto il mondo. Ora più che mai le Istituzioni sono chiamate a fare da traino alla diffusione della nostra lingua e cultura e il settore privato è pronto a rispondere alle sfide che il futuro pone davanti.

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