(06/12/2013) A seguito della presentazione del volume «La Crusca risponde. Dalla carta al web», per evitare equivoci nelle sintesi diffuse in rete, l’Accademia, attraverso la sua presidente Nicoletta Maraschio, ha ritenuto di dover ribadire “l’opportunità di usare il genere grammaticale femminile per indicare ruoli istituzionali (la ministra, la presidente, l’assessora, la senatrice, la deputata ecc.) e professioni alle quali l’accesso è normale per le donne solo da qualche decennio (chirurga, avvocata o avvocatessa, architetta, magistrata ecc.) così come è avvenuto per mestieri e professioni tradizionali (infermiera, maestra, operaia, attrice ecc.)”.
La posizione dell’Accademia è documentata da iniziative diverse: il Progetto genere e linguaggio svolto in collaborazione col Comune di Firenze; la Guida agli atti amministrativi, pubblicata dalla Crusca e dall’Istituto di Teoria e Tecnica dell’Informazione Giuridica del Consiglio Nazionale delle Ricerche ITTIG-CNR; il Tema del mese a cura di Cecilia Robustelli, pubblicato nel marzo 2013 sul sito dell’Accademia e varie interviste rilasciate da accademici.
Presentato il 4 dicembre «La Crusca risponde. Dalla carta al web» segue, a quasi venti anni di distanza, «La Crusca risponde» (1995) e contiene le risposte a circa duecento nuovi quesiti sul lessico e sulla grammatica dell’italiano.
Le risposte, documentatissime, sono opera sia di accademici e linguisti (tra i quali si ricordano Nicoletta Maraschio, Bice Mortara Garavelli, Giovanni Nencioni, Sergio Raffaelli, Francesco Sabatini, Luca Serianni, Salvatore Claudio Sgroi, Serge Vanvolsem), sia del gruppo di giovani ricercatori impegnati quotidianamente in questa delicata e importante attività dell’Accademia della Crusca. A due di loro, Raffaella Setti e Marco Biffi, si deve la cura del questo volume.