(06/03/2019) Come sta l’italiano in Svizzera? Bene, ma potrebbe stare molto meglio. Per il romancio, invece, sforzi importanti sarebbero necessari per garantirne la sopravvivenza. È questa, in sostanza, la “diagnosi” emersa da una serata dedicata alle lingue minoritarie elvetiche organizzata dal gruppo interparlamentare “Italianità”.
Secondo le ultime cifre dell’Ufficio federale di statistica, l’italiano in Svizzera è parlato come lingua principale dall’8,2% della popolazione residente. Il romancio dallo 0,5%.
La lingua di Dante non è in pericolo nella Confederazione. La sua presenza potrebbe e dovrebbe essere maggiore. Lo ha sottolineato Isabelle Chassot, direttrice dell’Ufficio federale della cultura (Ufc), durante l’evento organizzato martedì sera dal gruppo interparlamentare “Italianità”, un’associazione di parlamentari il cui scopo è “dare visibilità alla Svizzera di cultura italiana promuovendo attività a favore di questa componente essenziale del paese”.
Un esempio di come le cose potrebbero essere migliori lo si ha proprio in Parlamento, dove i deputati italofoni, per timore di non essere capiti, si rivolgono spesso alla Camera in una lingua che non è la propria.
Un segnale forte è stato però recentemente lanciato dalla neoeletta presidente dell’Assemblea nazionale, Marina Carobbio Guscetti, che ha deciso di condurre i lavori parlamentari in italiano.
Bisogna iniziare dalla scuola
Conoscere la lingua di un’altra regione è importante per la coesione nazionale, è stato sottolineato durante la serata, e per questo lo strumento più importante è la scuola, in particolare gli scambi linguistici. Attualmente si stima che solo il 2% di tutti gli alunni studi per un certo periodo di tempo in un’altra area linguistica. Una percentuale che l’Ufc intende aumentare.
Romancio in pericolo
Molto più preoccupante è la situazione del romancio, lingua retoromanza parlata nel Cantone Grigioni. La quarta lingua nazionale sta soffrendo, in particolare a causa dello spopolamento delle regioni dove è parlata. Gli scolari che lo parlano sono sempre meno e la diaspora nel resto del paese è molto frammentata.