Italiani di Uruguay. Voci “dalla fine del mondo”
In collaborazione con la Comunità radiotelevisiva italofona
di Loredana Cornero
Regia di Costanza Confessore
L’Uruguay, quasi 180 mila km2 per circa tre milioni e mezzo di abitanti, è per molti il paese più italiano del mondo, con la metà della popolazione che porta il nostro sangue. Tra la seconda metà dell’800 e i primi del ‘900 arrivano a Montevideo migliaia di immigrati, soprattutto italiani e spagnoli, che, nel giro di pochi anni, aumentano del 30% la popolazione. Dalla sua indipendenza e fino alla fine del XIX secolo, si parla spagnolo e italiano in tutte le strade del paese. Come in Italia Giuseppe Garibaldi è considerato un eroe: piazze e strade portano il suo nome ed il viale più lungo di Montevideo si chiama Avenida Italia. L’immigrazione prosegue per tutta la prima metà del XX secolo e ancora oggi, dall’Italia, si espatria in Uruguay, dove vivono circa 5.000 italiani nati in patria, anche se i passaporti che circolano superano i 122.000. Prime e seconde generazioni, uomini e donne, giovani e meno giovani arrivati da pochi anni a Montevideo: dalle loro voci le ragioni dell’intenso legame che unisce i due Paesi.
I racconti di Stefano Casini, giornalista, Andrea Benato, ristoratore, Matias Britos, agricoltore, Luis Muto, sarto, Roberto Begnini, esperto di pubbliche relazioni, Gianni Raso, docente universitario, Laura Vanoli, traduttrice, Aldo Lamorte, architetto, David Napodano, architetto, Matteo Forciniti, giornalista e Italo Monetti, medico.
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