(06/08/2019) Novità dal comune di Milano che, con una delibera di giunta cambia radicalmente l’uso del linguaggio ufficiale. Vengono introdotti termini differenziati per uomini e donne, come “assessora”, “sindaca”, “revisora”, “direttrice”. Una questione già affrontata con una delibera di consiglio che ora viene tradotta in un atto ufficiale.
Cambierà inzialmente solo la comunicazione istituzionale, in seguito saranno modificati i testi (delibere, moduli, ecc.). L’assessora al lavoro e alle risorse umane Tajani, sostenitrice del provvedimento, assicura che il provvedimento non stravolge la lingua italiana (“la Crusca garantisce”) e dichiara: «Non ci si rende conto di quanta violenza ci sia nel voler declinare al maschile ruoli e funzioni svolti da donne e per cui la grammatica non ha dubbi di sorta». Lorenzo Lipparini, assessore alla partecipazione, «occuparsi di linguaggio è un’azione concreta perché non c’è cambiamento che non passi da un utilizzo consapevole di termini e parole. Questa delibera affronta il tema della discriminazione, a partire dagli aspetti linguistici, rende visibile e valorizza il ruolo delle donne che lavorano e si relazionano al Comune».