(07/03/2016) Un villaggio della Dobrugia romena dove tutt’oggi vivono i discendenti di famiglie friulane e venete emigrate alla fine dell’Ottocento.
Vi proponiamo un reportage firmato da Eugenio Berra e pubblicato sul sito Osservatorio Balcani Caucaso.
Dobrugia, estremo lembo sud orientale della Romania affacciato sul Mar Nero. Ultima regione romena ad esser stata liberata dall’Impero Ottomano a seguito del congresso di Berlino del 1878. Come ha scritto Giuseppe Cossuto, è questo il luogo dove “i cavalli delle potenti confederazioni nomadi turche si sono fermati per abbeverarsi, pronti per lanciare nuovi attacchi verso i territori bizantini. Dove la «migrazione dei popoli» si ferma e costruisce città, senza perdere la sua essenza nomade. E’ la Scithya Minor degli autori classici, la punta pronunciata dell’Asia incognita ed immensa inserita verso il cuore dell’Europa nota, tra le steppe scitiche e le ricche città portuali di raffinata civiltà urbana. E’ il rifugio, lungo i secoli, di santi e guerrieri ottomani e anti-ottomani. E’, in poche parole, il limes e la koinè“.
Continua a leggere sul sito dell’Osservatorio Balcani e Caucaso