(07/03/2017) Vi segnaliamo questo articolo pubblicato sul sito di Radio Capodistria nel quale si fa il punto della situazione dell’emittente italofona nel quadro della riorganizzazione del servizio pubblico sloveno.
“Il ministro della Cultura Anton Peršak ha rassicurato che i diritti delle minoranze non verranno ridotti, ma ha chiuso sulla richiesta di fondi governativi per le assunzioni a radio e Tv Capodistria.
di Stefano Lusa
Dopo una serie di lettere inviate dalla Comunità autogestita della nazionalità costiera al Ministero della cultura è arrivata la risposta del ministro Peršak. I timori nella comunità nazionale italiana per le sorti di Radio e TV Capodistria non sono placati anche se il ministero della cultura ha rassicurato che nella strategia nazionale per i mass media, che dovrebbe venir approvata dal governo nella prima metà di marzo, in nessun caso verranno ridotti i diritti acquisiti della comunità nazionale.
Il presidente della Can costiera Alberto Scheriani si è detto soddisfatto che dal ministro in persona siano arrivate rassicurazioni in tal senso. Meno soddisfatto è invece Scheriani della chiusura davanti alla richiesta diretta fatta al governo di stanziare i mezzi necessari per nuove assunzioni nei programmi italiani di radio e TV. Il ministro, di fronte alla denuncia di tagli e di riduzione del personale, si è limitato a dire che si rende conto delle difficoltà e ha rassicurato che il suo ministero segue attentamente la situazione, ma ha precisato anche che le questioni legate al personale sono competenza esclusiva delle RTV di Slovenia, proprio per questo non sarebbe possibile stanziare fondi per questo scopo. Una posizione questa non condivisa dal presidente Scheriani, che invece continua ad insistere sulle assunzioni e crede che il governo potrebbe fare di più.
Se ne parlerà venerdì prossimo a Lubiana, quando gli esponenti della minoranza incontreranno quelli del ministero della Cultura. Inizialmente i rappresentanti della Comunità nazionale italiana avrebbero voluto incontrare il premier Miro Cerar per parlare delle loro difficoltà, ma questi ha declinato l’invito, rinviandoli proprio al ministero della Cultura ed altri organismi governativi. “