Fiera di essere italofona? «Sì, la Svizzera lo è», tutta

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(20/10/2016) Dal sito del quotidiano Ticino On Line vi proponiamo questa intervista a Giancarlo Kessler, ambasciatore svizzero in Italia, Paese ospite a Firenze per gli Stati Generali della lingua italiana nel mondo .

FIRENZE – Per quanto riguarda la promozione della lingua di Dante, i nostri vicini sfoderano in questi giorni l’artiglieria pesante. Il premier Renzi, ministri, vice ministri, top manager ed esperti si trovano infatti a Palazzo Vecchio a Firenze per discutere di italiano nel mondo agli Stati Generali della lingua italiana, convegno alla sua seconda edizione organizzato dal Ministero degli esteri italiano.

Della partita sarà anche il nostro Paese: italofono e unico Stato ospite, sarà rappresentato dal ticinese Giancarlo Kessler, ambasciatore svizzero a Roma sul podio oggi nella seconda giornata di incontri. Gli abbiamo chiesto quanto la Svizzera possa tenere alti i colori dell’italofonia e se si possa fare causa comune con Roma per promuoverla.

Signor Kessler, il tema degli Stati Generali della Lingua italiana di quest’anno è “Italiano lingua viva”. L’impressione di molti, in Ticino, è tuttavia che l’italiano non sia poi così vivo e apprezzato in tutta la Svizzera. A Firenze la Confederazione può davvero presentarsi come un Paese italofono e fiero di esserlo?

Sono molto contento di partecipare a questa seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana non solo come Ambasciatore di Svizzera, ma anche come rappresentante della Svizzera italiana. Per quanto riguarda la sua domanda, nei fatti, chi segue l’attualità politica in Svizzera sa che l’insegnamento delle lingue nazionali è sempre oggetto di un vivace dibattito a tutti i livelli istituzionali. Certamente il plurilinguismo è stato e sarà una caratteristica importante del nostro Paese. E di questo penso che la Svizzera possa davvero essere fiera. Direi che da noi fa parte del senso comune che la conoscenza di più lingue, e ovviamente delle diverse culture che esse veicolano, assume un ruolo fondamentale per la comprensione reciproca e sostiene significativamente la coesione nazionale.

In questo senso è molto significativo che, nel “Messaggio concernente la promozione della cultura negli anni 2016–2020”, il Consiglio federale ed il Parlamento  abbiano riconosciuto inequivocabilmente che le lingue minoritarie in Svizzera, tra queste l’italiano, richiedono un’attenzione e un sostegno rinforzati. Per questo motivo sono stati stanziati mezzi supplementari dell’ordine di 800’000 CHF all’anno a favore dell’insegnamento dell’italiano, in Svizzera, ma al di fuori della Svizzera italiana. A queste misure si aggiungono anche quelle in favore dell’editoria che “il Messaggio sulla cultura” prevede e delle quali potranno usufruire anche le case editrici della Svizzera italiana.

Quanto sono importanti per la promozione dell’italiano in Svizzera le iniziative patrocinate dal Ministero degli affari esteri italiano nel nostro Paese? (Comitati Dante Alighieri, Istituto di Cultura italiano a Zurigo, ecc.)

Tutte queste Istituzioni promuovono sempre iniziative di prim’ordine che costituiscono tasselli importanti per la tutela e la valorizzazione della lingua italiana e della cultura italiana, includendo efficacemente nella loro iniziativa anche il supporto alla produzione culturale di qualità che viene dalla Svizzera a italiana. Noto anche un sempre più chiaro interesse da parte di Italia e Svizzera di mettere insieme conoscenze, forze e risorse per perseguire questo obbiettivo. L’invito al nostro Paese da parte italiana di partecipare, unico Stato estero, agli Stati Generali della Lingua italiana è un segnale che apprezziamo e da questi incontri ricaviamo sempre nuovi stimoli e spunti per accrescere ulteriormente la nostra collaborazione e finalizzarla più precisamente. Su un piano più operativo e generale, non dimentichiamo poi che in Svizzera vivono circa mezzo milione di abitanti di origini italiane e che i Governi italiani dedicano anche risorse finanziarie per i corsi di italiano nel nostro Paese.

Perché la Svizzera, in qualità di Paese italofono, non collabora come partner ufficiale agli Stati Generali della Lingua italiana? 

Tengo qui ricordare che il Dipartimento degli affari esteri collabora sin dalla prima edizione con l’Italia nell’ambito della Settimana della Lingua italiana (17-23 ottobre, ndr). Ogni anno le nostre rappresentanze diplomatiche all’estero realizzano un numero rilevante di attività per la promozione della lingua ma soprattutto della cultura della Svizzera italiana e collaborano regolarmente con le rappresentanze italiane. Come già detto siamo l’unico paese invitato agli Stati Generali. Infine, grazie ai maggiori fondi che l’Ufficio federale della Cultura potrà mettere a disposizione si potranno realizzare ulteriori progetti comuni a sostegno della lingue e della cultura italiana.

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