(06/11/2013) Quest’anno l’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma 2013 (8-17 novembre) – vetrina internazionale sul mondo del cinema e dell’audiovisivo – si svolgerà all’Auditorium, ma anche al Maxxi e al Cinema Barberini, “contaminando” in questo modo altri spazi cittadini prestigiosi e abbracciando un pubblico, italiano e straniero, ancora più variegato. La Festa, diretta per il secondo anno da Marco Müller, sarà anche un’occasione, eccezionale, per consolidare un rapporto di amore senza fine: quello tra il Cinema e la Capitale. Roma è un set a cielo aperto, non solo per le bellezze paesistiche e archeologiche che tutti ci invidiano. Ma perché è stata, e speriamo che continui ad essere, quella “Hollywood sul Tevere” che, grazie alla bravura dei nostri registi e delle nostre maestranze, ha esportato nel mondo un’immagine di Città Eterna che dura ancora oggi e che vale più di qualsiasi spot.
Nella capitale è in corso la produzione cinese del film “My Roman Holiday” che si girerà a Roma e a Bracciano con una troupe di circa 50 persone. Il film fa parte di una trilogia, di cui il terzo atto sarà girato sempre a Roma nel 2015. Ad agosto si sono realizzate le riprese della produzione indiana Surinder Films di Calcutta per il film “Rangbaaz”, che uscirà nelle sale indiane a ottobre, ma sul web è già disponibile un’anteprima del film con le sequenze girate a Roma. Infine la produzione americana Warner Bros sta definendo gli ultimi dettagli per le riprese del film “The Man from U.N.C.L.E.” di Guy Ritchie con Hugh Grant ambientato tra Roma e Caprarola.
Il cinema si conferma quindi un nostro ottimo alleato e uno straordinario biglietto da visita, nel mondo intero, per promuovere la lingua e la cultura italiana. Associando l’immagine della capitale all’essenza di quello stile di vita italiano che tutto il mondo ammira. Dalla Vespa di Audrey Hepburn e Gregory Peck che scorazza tra i vicoli del centro in “Vacanze Romane“, a quella di Nanni Moretti che vagabonda dal ponte Flaminio all’Idroscalo di Ostia in “Caro Diario” fino agli scenari post-industriali degli ex Mercati generali e del Gazometro in “Le Fate ignoranti” di Ozpetek, passano i mille volti di una Roma sempre diversa, che merita di essere raccontata in tutte le sue risorse e potenzialità.