(21/01/2014) I dati di fine anno confermano quanto già evidenziato nel Rapporto Federculture 2013. In caduta i consumi culturali: aumentano del 3,7% gli italiani che rinunciano alla cultura fuori casa e diminuiscono del 3% i lettori di libri. Anche gli investimenti pubblici per il settore,già in calo da anni, continuano a diminuire: nel triennio 2014-2016 si prevede una riduzione del budget del Mibact a 1,4 miliardi di euro, a fronte dell’accorpamento nel Ministero anche della competenza Turismo. Sono in ginocchio gli Enti locali e le aziende culturali ad essi collegate, non solo per il crollo delle risorse ma anche a causa di norme che ne riducono la capacità d’intervento e ne limitano l’autonomia gestionale. Il Governo in questi mesi ha messo in campo importanti azioni riportando la cultura tra le priorità d’intervento e avviando alcuni processi di riforma, ma troppi nodi rimangono ancora aperti.
Il presidente di Federculture Roberto Grossi lancia l’allarme: “Se non modifichiamo questo scenario il 2014 rischia di essere l’anno della caduta dell’occupazione anche nel settore delle industrie culturali e creative”.
Le proposte:
- Non solo libri. Detraibilità delle spese per cultura e formazione di giovani e famiglie: teatro, concerti, mostre, musei e anche corsi che abilitano alla pratica artistica e musicale.
- Un piano di sostegno per le aziende culturali che hanno un ruolo di servizio pubblico: interventi legislativi per restituire alle imprese della cultura piena autonomia; rilancio e garanzia di programmazione degli investimenti delle amministrazioni.
- Strumenti di assistenza per la progettazione culturale integrata: Federculture, ANCI, DPS e Mibact stanno portando avanti la realizzazione del Fondo di Progettualità Culturale, strumento operativo per rilanciare la qualità dei progetti nella cultura e favorire l’accesso ai finanziamenti europei.