(21/01/2013) Nel 2013 ricorrono i 700 anni dalla nascita di Giovanni Boccaccio. Si tratta di uno dei padri indiscussi della cultura italiana, al quale Vittore Branca ha riconosciuto uno status prioritario. L’opera più nota di Boccaccio, il Decamerone, ebbe un’influenza immediata nella letteratura contemporanea, per esempio nella composizione dei Canterbury Tales di Chaucer. Il testo circolò da subito in uno spazio internazionale.
Nel corso del 2013 al poeta di Certaldo (qui nacque Boccaccio, probabilmente nel mese di giugno o luglio 1313) saranno dedicati eventi e iniziative in diverse città italiane. È destinato a spiccare, tra di essi, il nutrito calendario che sarà presentato a breve dalla Regione Toscana e che si annuncia ricco di eventi di respiro nazionale. La collaudata formula della lettura delle novelle boccaccesche è iniziata con il ciclo “10 di 100 – il Decameron in 10 novelle” è uno degli eventi in programma, ma si prevedono anche itinerari turistico-culturali alla scoperta della Toscana medievale narrata dal Boccaccio.
La dimensione pan-europea di Boccaccio è confermata dal programma della Società Dante Alighieri di Vienna, che propone un progetto per avvicinare i lettori a un testo prezioso, ma non semplice da intendere (sia per gli italiani che, soprattutto, per i lettori non madrelingua). Il programma “Un anno con Boccaccio” prevede la pubblicazione mensile di alcune “parti indicative” del lavoro dell’autore, accompagnate da testi utili per una lettura assistita e una migliore comprensione dei testi.
Ogni mese nel sito della “Dante” viennese comparirà un capitolo del Decameron accompagnato da schede di lettura, commenti e immagini che permetteranno “anche a persone di conoscenze non perfette della lingua di familiarizzarsi con questa opera monumentale della cultura italiana”.
La lettura e illustrazione di un testo così importante per la cultura italiana e l’intento di renderlo accessibile a un pubblico più vasto si inseriscono a pieno titolo nelle attività della “Dante” e dei suoi Comitati dedicate a disegnare un profilo quanto più accurato dell’italiano lungo i percorsi della storia, della letteratura, della contemporaneità e degli spazi geografici nei quali la nostra lingua è stata ed è tuttora parlata, conosciuta, amata.
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