AAA: dizionario delle Alternative Agli Anglicismi

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(19/07/2018) E’ da qualche giorno in rete il dizionario AAA Alternative Agli Anglicismi, https://aaa.italofonia.info/ con i 3.500 anglicismi più diffusi in circolazione nella nostra lingua, con spiegazioni di significato, alternative e sinonimi italiani in uso.

Antonio Zoppetti ne è l’autore. Di cosa si tratta?

AAA (Alternative Agli Anglicismi https://aaa.italofonia.info/ ) è un dizionario gratuito a disposizione di tutti che raccoglie gli oltre 3.500 anglicismi più frequenti nella lingua italiana. L’intento è quello di fornire innanzitutto il significato di molti termini inglesi che risultano ostici a una larga fetta della popolazione, anche se si incontrano spesso sui giornali (whistleblower, caregiver, spoils system, quantitative easing…). La novità rispetto ai dizionari già esistenti è però rappresentata dallo sforzo di affiancare ogni parola alle alternative e ai sinonimi italiani, quando esistono, per favorire e incoraggiare la circolazione di molte parole che rischiano di regredire davanti ai corrispettivi inglesi che godono di maggiore fortuna (killer/omicida, competitor/competitore, street food/cibo di strada, location/ambiente…). Il taglio editoriale non è improntato al “purismo”, in altre parole non c’è alcuna pretesa di proporre alternative non in uso, come guardabimbi al posto di baby sitter che proponeva Arrigo Castellani. Al contrario, i sinonimi indicati sono spesso esemplificati attraverso esempi pratici di utilizzo, possibili o ricavati dalla stampa. Un ultimo valore aggiunto di questo lavoro è che rappresenta una mappatura dell’interferenza dell’inglese nell’italiano che è uno dei più ampi lavori che siano mai stati realizzati.

Un lavoro ampio e articolato. In che modo è stato realizzato?
La mappatura e il “censimento” delle parole inglesi più diffuse è strutturata in 90 categorie o etichette per una consultazione tematica. È perciò possibile sfogliare gli anglicismi dell’informatica – il settore dove la penetrazione dell’inglese risulta maggiore: 570 voci –, del linguaggio aziendale (482), dello sport (286), dell’economia (283) sino ad arrivare alle categorie più curiose, come gli anglicismi del sesso (90) o quelli culinari (122) a loro volta contrassegnati da etichette per distinguerli in dolciumi, bevande, alcolici

Accanto alle categorie per temi ce ne sono altre utili alle analisi e alle comparazioni linguistiche più tecniche, per esempio gli anglicismi che fanno ormai parte del linguaggio fondamentale (154, ricavati dall’incrocio delle marche dei più autorevoli dizionari), oppure gli anglicismi che fanno parte del linguaggio comune (1.922), cioè quelli che una persona di buona cultura dovrebbe conoscere, anche se non li utilizza attivamente, perché son molto frequenti, o infine gli “anglicismi prolifici” cioè quelli che hanno generato parole italiane semiadattate, come backup (→ backuppare). Naturalmente ogni voce può appartenere a più di una categoria, e a parte questo tipo di consultazione è poi possibile fare ricerche per parola o per radice anche all’interno delle definizioni.

Quali sono gli obiettivi di questo progetto?
Non esisteva un’opera del genere così ampia, eppure credo sia molto utile. Soprattutto, davanti all’abuso sempre più dilagante di inglese e itanglese, la speranza è quella di contribuire alla libertà di scelta di chi utilizza la lingua italiana. Spesso si ricorre preferibilmente alle parole inglesi con il risultato che le alternative italiane non vengono più spontanee (budget/stanziamento, staff/personale, feedback/riscontro, trailer/anteprima…). Lo scopo, in sintesi, non è quello di “censurare” gli anglicismi, ma di promuovere l’italiano e le sinonimie. Ognuno parla come vuole, ma per poter scegliere in modo consapevole è necessario che le alternative vengano divulgate.  Il progetto non vuole essere un punto di arrivo, ma un punto di partenza. La speranza è di dare vita a una comunità di lettori-partecipanti, che oltre a prendere le informazioni lascino contributi, e cioè segnalazioni di lacune, di nuove alternative, di nuovi esempi tratti dalla stampa e anche di eventuali correzioni di refusi o inesattezze per migliorare e far crescere questo lavoro giorno per giorno. Si possono lasciare i commenti sotto ogni singola voce e anche usare il modulo per segnalare gli anglicismi mancanti. Per il momento la partecipazione sta funzionando, in pochi giorni abbiamo già ampliato 4 o 5 voci e abbiamo in coda un trentina di nuovi anglicismi da inserire, dopo avere verificato la loro effettiva frequenza e aver ragionato sulle possibili alternative.

Antonio Zoppetti  ha pubblicato Diciamolo in italiano. L’abuso dell’inglese nel lessico dell’Italia e incolla (Hoepli 2017, pref. Annamaria Testa) le cui tesi sono riprese e ampliate sull’omonimo sito personale https://diciamoloinitaliano.wordpress.com/. Dal dizionario in Rete ha tratto un dizionario cartaceo con le alternative a 1.800 anglicismi che uscirà a novembre: L’etichettario. Dizionario delle alternative (Franco Cesati editore). Nel 1993 ha curato il riversamento digitale del primo completo dizionario elettronico della lingua italiana messo in commercio: il Devoto Oli in cd-rom (EDITEL/Le Monnier), e sulla lingua italiana ha scritto anche testi divulgativi come l’Italiano for dummies e SOS congiuntivo for dummies.

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