Maggio 2013 – In cammino sulla Via Tolosana

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Nell’ambito dei RadioPellegrinaggi di RadioRai, la primavera 2013   ha visto i camminatori intraprendere La Via Tolosana da Montpellier a Puente La Reina. In Francia è il più meridionale dei    Cammini, passa da Tolosa per poi attraversare i Pirenei. A Col du  Somport, ai confini con la Spagna, si intreccia con il Cammino Aragonese fino a Puente la Reina.

Per il decimo anno è stato percorso un Cammino di interesse culturale europeo per raccontare in radio, tutti i giorni, le caratteristiche del territorio e le esperienze da ‘pellegrini’ dei camminatori.

Per la sua strategica posizione, la Via Tolosana oltre ad essere percorsa dai pellegrini provenienti dalla Francia meridionale, dall’Italia, dai paesi slavi e dall’Austria, era frequentata da mercanti e militari di cui tuttora possiamo osservare la presenza nell’architettura.

La scelta della Via Tolosana è dovuta per importanza e per la consequenzialità con gli altri Radio Pellegrinaggi: la Tolosana ricopre un territorio strategico che Sergio Valzania aveva individuato come il Cammino da intraprendere nella primavera 2013 già da diversi anni.

Nella prima settimana di pellegrinaggio della Via Tolosana, si parte da Montpellier per arrivare a Saint Gervais sur Mare, passando per Montarnaud, Saint Guillhem le Desert, St Jean de la Blaquière, Lodève e Lunas.
Montpellier è l’ottava città della Francia per popolazione. Tra le possibili etimologie del nome c’è anche chi lo fa risalire al francese Mons Pelerin (Monte Pellegrino), in quanto Montpellier è da sempre una stazione di sosta per i pellegrini diretti a Santiago de Compostela lungo la Via Tolosana.
La città è sede di tre università, nonché di una prestigiosa scuola di Medicina, fondata nel 1180.

 

BREVE INTERVISTA A ROSARIO TRONNOLONE, GIORNALISTA DI RADIO VATICANA, CAMMINATORE ALLA TERZA ESPERIENZA DI RADIOPELLEGRINAGGI

Domenica 12 maggio si parte per la Via Tolosana, da Montpellier a Puente La Reina.
In Francia è il più meridionale dei Cammini, passa per Tolosa per poi attraversare i Pirenei. A Col du Somport, ai confini con la Spagna, si intreccia con il Cammino Aragonese fino a Puente La Reina.
Il programma, che avrà il titolo La Via Tolosana, verso Santiago sulla strada dei trovatori, andrà in onda tutti i giorni – dal 12 maggio al 16 giugno – su Rai Radio1 e su Rai Web Radio.  Come ogni anno, accanto a Sergio Valzania, Vicedirettore di Radio Rai, cammineranno di settimana in settimana i rappresentanti delle emittenti appartenenti alla Comunità Radiotelevisiva Italofona.

Allora sei pronto per questa nuova esperienza?
Pronto e felice di farla. E’ una preparazione che parte almeno un mese prima, per quel che riguarda l’allenamento fisico. Il Cammino prevede che si percorrano circa venti chilometri al giorno, ed è necessario abituarsi poco alla volta alle lunghe distanze. Una delle tante cose che si riscoprono facendo questa esperienza è la coscienza e il rispetto del nostro corpo. Siamo spesso abituati a vivere solo mentalmente, trascinando il corpo come una zavorra obbediente e imbavagliata. Camminando si impara ad riscoprire e a riascoltare il nostro corpo, nei momenti di stanchezza e nei momenti di benessere.

E’ la tua terza partecipazione. Dopo Santiago e la Via Francigena del sud ora il cammino per la Via Tolosana. Con che animo partecipi a questi cammini?
La prima volta non sapevo bene cosa aspettarmi, ma da subito l’esperienza mi ha conquistato. Non è solo una straordinaria occasione di stare con se stessi, di pensare, e di riappropriarsi di ritmi più umani, ma è soprattutto un’esperienza condivisa. Si cammina insieme, non solo con i propri compagni di viaggio, ma anche con le persone che si incontrano per via, o nelle stazioni di sosta. Ci si comprende al volo, perché si è coscienti di stare condividendo la stessa esperienza. Si scopre di far parte di una umanità, e ci si sente meno soli.

Qualcuno ha scritto che camminare è rivoluzionario. Cosa vuol dire camminare per te?
Intanto è la riscoperta di una velocità propria dell’essere umano, che è una velocità ridicola se confrontata con le promesse da cui siamo investiti in tutti i campi: non si parla che di Alta Velocità nei trasporti e di Velocità di Connessione. Poi ci si accorge che per natura noi andiamo a 4 chilometri all’ora, e che questa è la velocità giusta per vedere tutto quello che si attraversa. Siamo abituati a confondere il viaggio con la meta, dimenticando che il percorso è già il Viaggio.

La tua partecipazione è legata anche alla Comunità Radiotelevisiva Italofona di cui Radio Vaticana è membro fondatore.  Cosa significa partecipare a questi percorsi per la Comunità Italofona?
E’ un’occasione concreta e vincente di collaborazione a partire da un’esperienza condivisa che si traduce per ogni emittente in una trasmissione con un diverso formato e con una diversa cadenza, secondo i palinsesti e le esigenze proprie di ciascuna. Ed è poi l’occasione di un incontro umano e aperto a possibilità inaspettate e inimmaginabili. Ricordo una riflessione che ho fatto l’anno scorso, poco dopo la partenza da Piazza San Pietro per la Via Francigena del sud. Il primo tratto di strada attraversava la città di Roma, e noi eravamo quattro persone normalissime che si fermavano ai semafori e attraversavano la strada sulle strisce pedonali, come tutti. Tutte quelle persone andavano a scuola, in banca, a casa, al mercato. Noi andavamo a Gerusalemme. Una cosa enorme, a pensarci. Ma possibile.

 

 

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