I numeri della promozione della cultura e della lingua italiana all’estero – La Relazione delle Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato

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(01/03/2019) Le Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato esaminano ogni anno la “Relazione sull’attività svolta per la riforma degli Istituti Italiani di Cultura e gli interventi per la promozione della cultura e della lingua italiane all’estero”. Nella seduta di ieri, il Comitato italiani nel mondo e promozione Sistema Paese istituito all’interno della Commissione alla Camera e presieduto da Simone Billi (Lega) ha avviato l’esame del documento alla presenza del sottosegretario Ricardo Merlo.
Ad illustrare i dati la relatrice Mirella Emiliozzi (M5S).
Ricordato come l’Italia sia “tra le maggiori potenze culturali al mondo”, come, tra l’altro, “conferma la forte “domanda d’Italia” che si registra al di fuori dei nostri confini”, Emiliozzi ha citato la notizia rilanciata dalla stampa negli ultimi giorni secondo cui “l’italiano avrebbe superato il francese divenendo la quarta lingua più studiata nel mondo”. Si tratta di “una tendenza consolidata fin dal biennio 2014-2015, quando lo studio dell’italiano registrò un boom, passando da 1,7 milioni di studenti a più di 2 milioni. L’italiano resta al quarto posto per l’anno accademico 2016/17, con 2.145.093 studenti raggiunti in 115 Paesi tramite gli istituti italiani di cultura”.
Passando alle cifre della Relazione, riferita al 2017, Emiliozzi ha spiegato ai colleghi che la rete degli IIC è articolata in 33 operanti negli Stati membri dell’Unione europea, 8 nei Paesi europei non membri all’UE, 18 nelle Americhe, 12 in Asia ed Oceania, 10 nei Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, 3 in Africa sub-sahariana”.
Quanto alle risorse umane, “l’organico si attesta a 101 funzionari e 7 dirigenti in servizio, con una riduzione rispetto alle previsioni legislative pari a, rispettivamente, 141 e 8”. Negli Istituti “presta servizio, oltre al personale inviato dall’Italia, anche personale con contratto di diritto locale e assunto a tempo indeterminato (317 unità al 31 dicembre 2017)”.
Sul piano finanziario, “ogni Istituto dispone di un proprio bilancio ove confluiscono varie entrate, derivanti dalle seguenti possibili fonti di finanziamento: trasferimenti dello Stato al fine di garantire il funzionamento e l’operatività della struttura; trasferimenti da enti, istituzioni e privati; proventi derivanti dall’erogazione di servizi, quali in particolare i corsi di lingua italiana, le certificazioni, le quote associative, la vendita di pubblicazioni, le traduzioni”.
Quanto alla dotazione finanziaria ministeriale, ha aggiunto la deputata, “se la legge di bilancio per il 2017 ha previsto una dotazione complessiva di 16,82 milioni di euro, il capitolo 2761 nella legge di bilancio per il 2019 presenta una dotazione pari a 20,79 milioni di euro. Inoltre, sono state stanziate risorse straordinarie a sostegno del Piano di promozione integrata (150 milioni di euro per il quadriennio 2017-2020) per incrementare le iniziative promozionali organizzate dalla rete e di aumentare gli studenti di italiano all’estero e gli studenti stranieri presso le università italiane”.
Oltre agli IIC la relazione delinea un quadro anche sulla rete delle scuole italiane all’estero: nel 2017, ha detto in proposito la relatrice, “era articolata in istituti statali onnicomprensivi (Addis Abeba, Asmara, Atene, Barcellona, Istanbul, Madrid, Parigi e Zurigo); 42 scuole italiane paritarie; 2 scuole italiane non paritarie (Basilea e Smirne). A tale rete si affiancano le sezioni italiane presso le scuole straniere: 79 sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali (di cui 63 nell’Unione Europea, 13 in paesi europei non UE, una in Asia, una nelle Americhe e una in Oceania); 7 sezioni italiane presso le scuole europee (3 a Bruxelles e una rispettivamente a Lussemburgo, Francoforte, Monaco di Baviera e Varese)”.
Quanto al numero di studenti, “per le scuole statali, nell’anno scolastico 2016/2017, gli alunni sono stati 4.208, di cui 1.361 italiani e 2.847 stranieri. Per quanto riguarda le scuole paritarie, cui il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale eroga contributi e che in molti Paesi costituiscono l’unica forma di presenza scolastica italiana, hanno avuto, sempre nell’anno scolastico 2016/2017, 16.224 alunni, di cui 1.938 italiani e 14.286 stranieri”.
“Gli alunni che hanno frequentato le sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui e internazionali – ha specificato la relatrice – sono stati 8.644, di cui 2.152 italiani e 6.492 stranieri; quelli che hanno frequentato, nel medesimo anno scolastico, le sette sezioni italiane presenti nelle scuole europee sono stati 2.039”.
Sul fronte – docenti, “il personale scolastico di ruolo ammonta a 624 unità, così distribuiti: 195 docenti nelle 8 scuole statali; 8 dirigenti scolastici presso le scuole statali; 34 dirigenti scolastici presso ambasciate e consolati; 19 unità di personale amministrativo; 26 docenti in scuole paritarie; 83 docenti in sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali; 110 lettori; 149 unità di personale scolastico presso gli Enti Gestori. Ulteriori 110 unità sono distaccate presso le scuole europee”.
I finanziamenti e i contributi erogati nel 2017 alle scuole italiane all’estero “ammontano complessivamente a 2,92 milioni di euro, cui si aggiungono 520 mila euro per l’innovazione digitale nelle scuole statali all’estero, interamente spesi”. La componente maggiore della spesa è rappresentata dal personale, spesa che nel 2017 è stata di 50 milioni di euro.
Ci sono poi i lettori d’italiano, “figure fondamentali per la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo in quanto interagiscono con l’utenza universitaria, operando nei dipartimenti d’italiano in atenei stranieri”, quelli “di ruolo in servizio presso istituzioni universitarie straniere per l’anno accademico 2016-2017 sono stati 110, di cui 34 con incarichi extra-accademici. Gli studenti iscritti ai corsi ammontano a 23.734”.
In assenza di lettorati di ruolo, ha spiegato Emiliozzi, “viene in rilievo la funzione delle cattedre universitarie di italianistica, che si avvalgono di contributi finanziari della Farnesina finalizzati alla copertura parziale o totale del costo per l’assunzione di lettori di italiano direttamente da parte degli atenei stranieri. Nel 2017 tale azione, fondamentale in quanto stimolo all’attivazione di iniziative locali nel settore dell’insegnamento dell’italiano, si è rivolta, in particolare alle aree del Nord Africa e Medio Oriente (Marocco, Egitto, Israele) dei Balcani occidentali, della Cina e del Brasile”.
Il numero complessivo degli studenti iscritti a corsi universitari di lingua italiana per l’anno accademico 2016/17 è stato 234.082, inclusi gli studenti dei lettori di ruolo del Ministero e delle cattedre che ricevono contributi da parte del Maeci”, ha detto ancora la relatrice, segnalando che “all’insegnamento della lingua italiana nelle istituzioni universitarie straniere sono state destinate, nel 2017, risorse per 2,07 milioni di euro”.
Parte del sistema anche gli addetti scientifici: “al 31 dicembre 2017 la rete degli addetti scientifici presso le sedi diplomatiche o gli uffici consolari era così articolata: sei in Europa (Belgrado, Berlino, sede ONU di Ginevra, Londra, Mosca, organizzazioni internazionali a Parigi; uno in Africa sub-sahariana (Pretoria); due in Medio Oriente (Tel Aviv e Il Cairo), otto nelle Americhe (Ottawa, tre a Washington, San Francisco, Città del Messico, Brasilia, Buenos Aires); otto in Asia e Oceania (Canberra, Nuova Delhi, Seoul, Tokyo, Hanoi, Pechino, Shanghai e Chongqing)”.
Infine, il capitolo corsi di lingua e cultura italiana “rivolti sia ai connazionali residenti all’estero sia a un’utenza straniera in quanto corsi inseriti nelle scuole straniere e finanziati dal Maeci attraverso la rete degli enti gestori. Tali corsi – ha chiarito Emiliozzi – comprendono quelli tenuti dai 149 docenti inviati all’estero nell’ambito del contingente Ministero degli affari esteri-Ministero dell’istruzione ed i corsi realizzati dai 95 enti gestori destinatari di contributi ministeriali: per entrambe le tipologie si contano 16.506 corsi circa per 299.994 alunni”. Quanto ai finanziamenti, “lo stato di previsione del Maeci per il 2017 presentava uno stanziamento definitivo di 11,99 milioni di euro”.
Emiliozzi ha quindi sintetizzato le attività di promozione della lingua e della cultura italiane all’estero individuate nella relazione: la diffusione della lingua italiana, attraverso la letteratura e l’editoria; lo spettacolo dal vivo e il cinema; la promozione delle arti visive e dell’arte contemporanea italiana; le mostre di design, scienza e tecnologia e patrimonio culturale; le borse di studio e gli scambi giovanili, il programma “Invest Your Talent In Italy” e l’internazionalizzazione del sistema universitario italiano; la valorizzazione del patrimonio culturale e le missioni archeologiche all’estero; l’attività d’internazionalizzazione della ricerca scientifica e tecnologica e dell’innovazione; la promozione del turismo e dei territori; la promozione del design italiano; la promozione della cucina italiana. Senza dimenticare gli Stati generali della lingua italiana nel mondo.
Concludendo, prima di citare le organizzazioni internazionali – Unesco, Cern, Eunic, Eso, solo per citarne alcune, – con cui la Farnesina svolge azioni integrate, Emiliozzi ha segnalato che “le risultanze dell’esercizio 2017 hanno condotto a censire complessivamente oltre 2 milioni di studenti di italiano nel mondo”.
Ultime battute per la Dante Alighieri, di cui Emiliozzi ha sottolineato la “rilevanza”.
“Tra i principali partner del Maeci”, la Dante “forte di 400 comitati – che svolgono anche svolgono anche attività di certificazione della lingua italiana – collabora con ambasciate, consolati ed istituti italiani di cultura e ha organizzato nell’anno scolastico 2016-2017 corsi di lingua per 63.812 studenti (i dati sono limitati ai 270 comitati di cui la Società ha fornito notizia). Il contributo della Farnesina per l’esercizio finanziario 2017 è stato di 3,27 milioni di euro”. (aise) 

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