Un ascolto straordinario per il Sommo Poeta su Rai Storia: con 304 mila telespettatori e l’1,1 per cento di share il docufilm “Alighieri Durante, detto Dante” con il professor Alessandro Barbero – dedicato alla prima parte della vita del Poeta – ha fatto registrare per la rete il secondo miglior risultato di sempre. “Sono felice – dice Silvia Calandrelli, direttore di Rai Cultura – che la Rai come sempre abbia dato prova della propria capacità di essere Servizio Pubblico, anche sperimentando linguaggi nuovi, addirittura il rap, per avvicinare il pubblico a un personaggio come Dante Alighieri, rendendocelo familiare e togliendogli quell’aura di inavvicinabilità. Un Dante più “umano”, più vicino a noi. Una straordinaria opera di divulgazione per la quale il mio grazie va al professor Barbero e alla sua capacità di catturare l’attenzione del pubblico, con autorevolezza, ma al tempo stesso con semplicità. E un grazie agli altri autori e a tutta la squadra di Rai Storia che ha permesso questo risultato”.
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La scheda di presentazione del documentario
Un sonetto come un rap. E con un autore d’eccezione: Dante, anzi Durante Alighieri in persona. Perché, in fondo, anche il Sommo Poeta era abituato a scrivere sonetti che sarebbero poi diventate canzoni. E può capitare anche oggi con due giovani rapper alle prese con il suo “A ciascun’alma presa, e gentil core” e con la “complicità” del professor Alessandro Barbero che – in avvicinamento ai 700 anni dalla morte del più famoso dei fiorentini, nel 2021 – guida i telespettatori alla scoperta del Poeta nel film documentario “Alighieri Durante, detto Dante. Vita e avventure di un uomo del Medioevo”, scritto con Davide Savelli, per la regia di Graziano Conversano, proposto da Rai Cultura su Rai Storia.
Un appuntamento per portare gli spettatori tra 1200 e 1300 e raccontare la vita di colui che è riconosciuto universalmente come il padre della lingua italiana, l’autore di uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale che ancora oggi continua a essere materia di studio per gli studenti delle scuole, di ricerca in ambito universitario, e fonte di ispirazione per artisti, registi, scrittori, musicisti, in tutto il pianeta: la Divina Commedia.
Il docufilm – con la “partecipazione straordinaria” di Giovanni Boccaccio, Dino Compagni, Leonardo Bruni, Giovanni e Filippo Villani, Jacopo Di Pandolfino interpretati rispettivamente da Martino Duane, Bruno Santini, Roberto Attias, Alessio Sardelli, Mirko Cardinale– ricostruisce i primi 36 anni di vita di Dante Alighieri, dalla sua infanzia al momento dell’esilio da Firenze. Sono gli anni di formazione del giovane Durante, ovvero Dante, gli anni in cui incontra Beatrice, in cui combatte come cavaliere a Campaldino e in cui decide di entrare in politica. Gli anni di cui si dispone del maggior numero di fonti. E proprio partendo dalle fonti, gli autori hanno scelto di dare “voce e volto” a testimoni e biografi delle gesta del Sommo Poeta.
A impreziosire il racconto, inoltre, due “chicche” musicali: Dante, infatti, scriveva sonetti che sarebbero stati messi in musica e proprio per questo il docufilm ospita anche due giovani rapper, un ragazzo e una ragazza – Emme Mash ed Elle – che interpretano a modo loro, ma fedelmente, il sonetto “A ciascun’alma presa, e gentil core”.
La narrazione del documentario è ambientata nel Castello medievale dei Conti Guidi, a Poppi (Arezzo), che ospitò Dante per un periodo del suo esilio, mentre le immagini che arricchiscono il racconto sono state girate nella sua patria, Firenze.