(23/04/2018) Il 23 APRILE, giorno di San Giorgio e anniversario della morte di Miguel de Cervantes (1547-1616), William Shakespeare (1564-1616) e El Inca Garcilaso de la Vega (1539-1616), l’Unesco celebra la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore per difendere e diffondere, nel mondo, la pratica della lettura.
Cartaceo o digitale non importa, quello che conta è ricordare l’importanza dei libri e di chi li scrive.
Non a caso infatti oltre al libro si celebra il diritto d’autore ovvero la proprietà intellettuale delle opere dell’ingegno umano, proprietà messa sempre più a rischio dalla diffusione, per altri versi molto positiva, di internet.
Come nasce la Giornata mondiale del libro? Nel 1995 l’Unesco proclamò il 23 aprile come la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, con l’intenzione di promuovere il libro e la lettura, e con lo scopo di valorizzare il lavoro che gli autori svolgono per lo sviluppo sociale e culturale dei cittadini del mondo. Inoltre, la Giornata vuole rendere omaggio all’oggetto libro come strumento di educazione e confronto, e indurre la riflessione sul ruolo di autori ed editori, mai come in questi anni in crisi.
Vi segnaliamo questo articolo di Valeria Noli dal sito della rivista “A Naso“:
Giornata del libro: cultura del leggere e dello scrivere
Il 23 aprile di ogni anno si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. Fissata dall’Unesco, la data si innesta su una serie di altre ricorrenze legate al libro e alla cultura del leggere.
Sfogliare un libro, sfogliare una rosa
La prima data, proposta da un libraio alla ricorrenza della nascita di Miguel de Cervantes, fu il 7 ottobre 1926. Nel 1930 fu spostata alla data attuale: il 23 aprile infatti coincidono le date di morte dello stesso Cervantes, di William Shakespeare e di Garcilaso de la Vega, uno dei maggiori poeti ispanofoni. Tra i suoi meriti c’è anche quello di aver contribuito a diffondere la metrica italiana in Spagna (sonetto, ottave e verso libero). Il 23 aprile è anche la festa di Sant Jordi (San Giorgio), patrono della Catalogna. Segue una tradizione medievale ed è per certi versi affine al nostro San Valentino. I primi a far festa sono però i librai, che in una sola giornata – secondo le associazioni di settore spagnole – arrivano ad incamerare il 10% degli incassi di un intero anno.
Continua a leggere sul sito della rivista