Tutto quel che c’è da sapere, o quasi, sulla parola “vita” in un’intervista allo storico della lingua Giuseppe Patota, accademico della Crusca e professore all’Università di Siena-Arezzo, che alla ‘biografia’ di questo termine ha dedicato un documentatissimo saggio (“Vita. Storia di una parola”, apice libri).
La prima volta che nell’area linguistica italiana si è fatto uso della parola “vita” – che è un’evoluzione del latino VITA(M) – fu nel 1065, nella Formula di confessione umbra; ma la madre di tutte le citazioni è in Dante: non c’è chi non ricordi il famoso incipit della Divina Commedia “Nel mezzo del cammin di nostra vita”. E propriamente dantesca è forse l’espressione “arco della vita”.
A seguire il critico Luigi Tassoni presenta “Il suo nome quel giorno”, un romanzo del triestino Pietro Spirito ambientato nello sfondo delle vicende storiche dell’esodo dall’Istria (Marsilio).