Fondato nel 1946, un anno prima del Piccolo Teatro di Milano, il Dramma italiano di Fiume è l’unico Stabile di lingua italiana fuori dallo Stivale, una compagnia professionista che con i suoi spettacoli ha fatto divertire o riflettere – o le entrambe le cose – ormai diverse generazioni di spettatori istriani e fiumani, e svolto un’importante opera di salvaguardia e di promozione della lingua italiana. Ma si sbaglierebbe a considerare il Dramma italiano – che opera all’interno del Teatro nazionale croato Ivan de Zajc – unicamente una gloria locale: la sua storia recente è un crescendo di collaborazioni prestigiose, che ne hanno allargato la platea e il consenso di critica ben oltre i confini regionali. Un dinamismo che si legge in filigrana anche in questa ultima parte della stagione, quella che Leonora Surian, direttrice pro tempore, definisce “primavera del Dramma italiano”.
Dopo l’omaggio alla storica compagnia di prosa degli italiani di Croazia e Slovenia, l’appuntamento con Leggio a cura del critico Luigi Tassoni, dedicato stavolta ad un “libro formidabile”, il romanzo “Cani dell’inferno” di Daniele Benati, ora riproposto da Quodlibet.
Per riascoltare la puntata:
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La rubrica “Leggio”:
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