Tempo di vacanze: mettete alla prova la vostra conoscenza della lingua italiana!

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BirattariCartaEsempioSotto l’ombrellone o al fresco in montagna il nostro suggerimento per grandi e piccini è un divertente gioco di carte. Si tratta delle Carte della grammatica (Gribaudo), un mazzo molto speciale con 100 divertentissimi quiz illustrati, ricchi di approfondimenti su sintassi, forme verbali, ortografia.

Massimo Birattari, come è nata l’idea di abbinare il gioco delle carte alla grammatica?
L’idea è venuta alla casa editrice, Gribaudo, che aveva già in catalogo altre scatole di carte (della matematica, della scienza, degli animali, della storia…). È un’idea che funziona, perché a tutti piace mettersi alla prova con i quiz. In ogni carta, infatti, c’è una domanda accompagnata da tre possibili risposte, e al gusto del gioco si affianca la possibilità di imparare, perché sul retro, oltre alla risposta giusta, c’è una breve spiegazione che aiuta a capire sia la regola sia gli errori più comuni.

Ma come si gioca con le Carte della Grammatica?
Si può giocare in molti modi. Nel più semplice, ci si mette attorno al tavolo, si mescola il mazzo e ogni giocatore a turno prova a rispondere alla carta che gli capita; alla fine, vince chi ha dato il maggior numero di risposte esatte La definizione delle regole precise è lasciata alla fantasia dei giocatori: si può anche stabilire che una risposta giusta fa guadagnare due punti, una sbagliata ne fa perdere uno, ed è possibile rinunciare a rispondere e passare la domanda al vicino. In una libreria di Cantù abbiamo fatto giocare i ragazzi dividendoli in due squadre, in una di Lecce i quiz grammaticali sono stati inseriti in un gioco dell’oca con dadi e caselle numerate e colorate con i colori delle carte. Il gioco sarebbe rivolto ai ragazzi delle elementari e delle medie, ma in realtà funziona molto bene anche in famiglia (e magari dà la possibilità ai bambini di battere i genitori).

Questo gioco rientra in un progetto più ampio: Grammaland, un blog che ha come sottotitolo: regole della grammatica, libri da leggere, idee per scrivere bene e altro ancora.
Non sono un linguista né un insegnante (sono, da 30 anni giusti, un professionista dell’editoria), ma i casi della vita mi hanno portato a scrivere svariati libri sulla grammatica, sia per adulti (due “corsi di sopravvivenza” per Ponte alle Grazie, uno intitolato Italiano e l’altro È più facile scrivere bene che scrivere male) sia per ragazzi (i romanzi grammaticali per Feltrinelli Kids e queste Carte). Poi ho tenuto centinaia di presentazioni e incontrato oltre 16.000 lettori, in gran parte ragazzi. Così, dopo averci pensato per anni, as maggio ho aperto un blog, www.grammaland.it, pensato soprattutto per studenti e insegnanti, e poi per tutti coloro che sono interessati alla grammatica, alla lingua, alla scrittura: tutti coloro che vogliono conoscere l’italiano e usarlo al meglio. È possibile anche discutere e fare domande, sia alla fine di ogni post sia nei commenti della mia pagina Facebook.

Ma il blog è diretto agli studenti o c’è posto anche per gli adulti? E la sezione Strafalcioni e parolacce non sarà poco adatta ai ragazzi?
La sezione più vicina ai ragazzi è quella dei quiz, che infatti spesso riprendono le Carte della grammatica. Gli strafalcioni di cui parlo di solito sono commessi dagli adulti, in particolare da coloro che magari vogliono parlare o scrivere in modo eccessivamente forbito, e quindi cadono su parole difficili orecchiate male. Le mie parolacce non sono gli insulti o le parole volgari; sono anche peggio: le parole burocratiche o mal trasportate dall’inglese di quell’“antilingua” di cui parlava Calvino mezzo secolo fa, dagli infestanti sostantivi astratti in -zione ai verbi vuoti come effettuare o recarsi a espressioni come “processare un ordine”.
Mi piacerebbe che ogni fascia di età trovasse cose interessanti in Grammaland. In particolare, vorrei raggiungere anche i ragazzi delle superiori, e infatti c’è una sezione intitolata S.O.S. maturità che ho intenzione di arricchire nei prossimi mesi. Finora i miei libri per ragazzi sono indirizzati alle elementare e alle medie; i prossimi però riguarderanno anche le scuole superiori, e di fatto Grammaland funzionerà anche da banco di prova, da test di lettura per brani di libri futuri.

 

Vecchi e nuovi media: contribuiscono a migliorare o a peggiorare la nostra lingua?
Di sicuro i nuovi media hanno contribuito ad aumentare enormemente la produzione scritta. Quando andavo io a scuola o all’università, non scrivevo praticamente niente ai miei coetanei (a parte qualche foglietto da passare tra i banchi durante le lezioni, o qualche rara lettera a compagni lontani, rara anche perché la posta era lentissima e per ricevere la risposta bisognava aspettare un mese o due). Oggi passiamo tutti la maggior parte del tempo a scriverci e a leggerci. Naturalmente, è una scrittura che ha la stessa funzione del parlato, e dunque come il parlato quotidiano è sovente poco sorvegliato; in più bisogna scrivere molto velocemente, quasi sempre senza rileggere (e spesso, a partire da una certa età, senza nemmeno vedere bene quello che abbiamo scritto…), su smartphone che di solito procedono direttamente alla correzione automatica (con risultati tragicomici). Il risultato è una fioritura di strafalcioni ortografici e sintattici, che spesso vengono ripresi e commentati sarcasticamente nei tanti gruppi in cui si parla di grammatica (e si collezionano strafalcioni). Dunque i nuovi media amplificano sia gli errori sia l’attenzione agli errori e alla grammatica. Per questo, non saprei dire se Facebook o Whatsapp o i blog o i giornali online migliorino o peggiorino la lingua; di sicuro la modificano, e di sicuro oggi esistono molte nuove opportunità per approfondire la conoscenza della lingua: penso agli ottimi vocabolari online, ai siti dell’Accademia della Crusca o della Treccani, ai molti blog (tra i quali, buon ultimo, anche il mio Grammaland).

 

Massimo Birattari è laureato in Storia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Redattore, traduttore, consulente editoriale, è autore di una grammatica pratica, Italiano. Corso di sopravvivenza (2010), e di un “manuale di stile”, È più facile scrivere bene che scrivere male (2011). Ha curato Io scrivo, corso di scrittura in 24 volumi del “Corriere della Sera” (2011). Tra i suoi libri per ragazzi, I rivoltanti romani (con Terry Deary; 1998), I barbuti barbari (con Chicca Galli; 2008), Vite avventurose di santi straordinari (con Chicca Galli; 2009) e, per Feltrinelli “Kids”, Benvenuti a Grammaland (2011), La grammatica ti salverà la vita (2012) e Scrivere bene è un gioco da ragazzi (2013).

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